Messaggio di Xi a Trump: congratulazioni, ma non contrapponiamoci

15

Roma, 7 nov. (askanews) – Non c’è dubbio che il confronto strategico e commerciale con la Cina sarà uno dei punti focali della politica della prossima amministrazione Trump negli Stati uniti. E i primi passi tra le due potenze sono molto importanti. A Pechino ne sono consapevoli e, subito dopo la conferma elettorale che Donald Trump tornerà a risiedere alla Casa bianca, Xi Jinping si è mosso con insolita rapidità e ha inviato un messaggio di congratulazioni nel quale auspica collaborazione e non contrapposizione tra Washington e Pechino.

L’agenzia di stampa ufficiale cinese Xinhua, oggi, ha fornito dettagli sul contenuto del messaggio inviato dal presidente cinese a Trump. Questo ricalca i toni assunti dagli ufficiali di livello inferiore a caldo. Cina e Stati uniti “beneficeranno dalla cooperazione e perderanno dalla contrapposizione”, ha affermato il leader di Pechino, secondo la Xinhua. “Una relazione stabile, sana e sostenibile tra Cina e Stati uniti è nell’interesse comune dei due paesi e nelle aspettative della comunità internazionale” ha continuato il presidente cinese. “Si spera – ha detto ancora Xi – che le due parti mantengano i principi di rispetto reciproco, coesistenza pacifica e cooperazione vantaggiosa per entrambe, rafforzino il dialogo e la comunicazione, gestiscano adeguatamente le differenze, espandano la cooperazione reciprocamente vantaggiosa e trovino un modo corretto per Cina e Stati Uniti di convivere”.

Il tenore del messaggio fa trasparire la preoccupazione di Pechino. Donald Trump, nel suo primo mandato, ha spinto con forza la contrapposizione sino-americana, in particolare innescando una guerra commerciale con la Cina con l’introduzione di dazi e con restrizioni a importanti marchi cinesi, come per esempio la Huawei. Anche nella campagna elettorale appena conclusa, ha fatto trasparire una volontà di continuare sulla strada del “disaccoppiamento” tra le economie delle due principali potenze economiche e ha minacciato di imporre dazi del 60% su tutte le importazioni cinesi.

Il messaggio di Xi è stato piuttosto rapido, rispetto ai precedenti. Quattro anni fa, le congratulazioni a Joe Biden erano arrivate due settimane dopo le elezioni presidenziali, anche se con contenuti sostanzialmente simili.

Pechino non vuol perdere tempo e sembra interessata a intrecciare una conversazione il prima possibile. Oltre a Xi, diversi altri alti funzionari cinesi hanno inviato messaggi a Trump e al suo staff. Tra questi, l’ambasciatore cinese negli Usa Xie Feng, che avrà un ruolo chiave in questa fase di transizione. E oggi anche il vicepresidente cinese Han Zheng si è congratulato col suo futuro omologo americano JD Vance.

Il leader cinese si è unito a una lunga lista di leader mondiali che hanno fatto gli auguri a Trump per la sua vittoria elettorale. E, anche nella regione dell’Asia orientale, è stata una corsa a prendere il telefono per chiamare il presidente eletto. Il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba ha concordato con Trump un incontro il più presto possibile, seguendo una linea che si dimostrò vincente al primo mandato di Trump, quando premier giapponese era l’ora defunto Shinzo Abe.

Anche il numero uno sudcoreano Yoon Suk Yeol ha già avuto un abboccamento con Trump, mentre non ci sono segnali dalla Corea del Nord di Kim Jong Un, che ebbe un momento di disgelo con gli Usa proprio durante la prima presidenza Trump, poi terminato in una bolla di sapone. Dall’Asia sudorientale si sono fatti sentire dal presidente eletto diversi leader, tra i quali il filippino Ferdinand Marcos Jr. Non sono mancate le telefonate dall’India del primo ministro Narendra Modi e dall’Australia del premier Anthony Albanese.