Mercato immobiliare, dopo anni di stagnazione a Napoli segnali di ripresa

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Dopo anni di forti riduzioni, il mercato immobiliare a Napoli torna a far registrare segnali di ripresa. E’ la fotografia del settore scattata dalla Borsa immobiliare di Napoli, società della Camera di Commercio partenopea, che ha presentato oggi lo studio relativo al secondo semestre del 2015. Così, per la prima volta dopo anni, la riduzione per la compravendita di immobili è inferiore all’1% mentre torna a salire il mercato delle locazioni.

Lo stallo delle compravendite si registra, per lo più, nei quartieri di Posillipo, Chiaia e San Ferdinando. Una casa nella zona di San Ferdinando, per esempio, ha un valore di mercato che oscilla, a seconda della zona, dai 3mila euro a metro quadro di via Chiaia agli 8600 euro di via Partenope. Nel quartiere Chiaia, il costo delle case può arrivare, per una abitazione in via Caracciolo e via Calabritto, fino a 9mila euro a metro quadro.

Nella zona del Centro storico, che, nello studio comprende le Municipalità 2, 3 e 4, acquistare casa significa spendere fino a 4mila euro a metro quadro, a seconda, ovviamente, delle strade in cui si decide di andare ad abitare. Decidere di vivere nel quartiere del Vomero o dell’Arenella, significa essere pronti a investire fino a 6400 euro a metro quadro per una casa in piazza Vanvitelli e nelle zone pedonali di via Scarlatti, via Luca Giordano e via Bernini. Se invece, si opta per l’Arenella, l’acquirente può cavarsela con un massimo di 5mila euro a metro quadro. Napoli est fa registrare una stasi dei valori residenziali fatta eccezione per il quartiere di Ponticelli.

Nella zona est di Napoli comprare casa costa fino a un massimo di 1600 euro a metro quadro. Nell’area a nord della città (Secondigliano, Miano, San Pietro a Patierno, Piscinola, Chiaiano e Scampia) i prezzi al metro quadro variano dai 1300 euro fino a un massimo di 2200 euro.
Tra Fuorigrotta e Bagnoli, a ovest di Napoli, i prezzi delle case variano – sempre a metro quadro – tra i 2500 euro e i 3300 euro. A Soccavo e Pianura, infine, il costo oscilla dai 1300 euro ai 2800 euro. “Il tunnel è finito per il mercato immobiliare – ha commentato Clemente Del Gaudio, della Borsa immobiliare di Napoli – E mentre si riduce il calo delle compravendite, aumenta in controtendenza la richiesta di locazione“.

Accende, invece, i riflettori sui palazzi d’epoca di Napoli Giovanni Adelfi, presidente della Bin. “Il grosso problema è l’incapacità di valutare al meglio gli immobili di pregio storico della città – afferma -. Altrove, marchi internazionali e della moda stanno acquistando immobili storici per riqualificarli e renderli sede delle loro attività”. “A Napoli si potrebbe creare un mercato diverso e anche di rivalutazione di tutta l’area che insiste intorno a questi palazzi storici – ha aggiunto – Fino a qualche tempo fa, a Napoli esisteva il Progetto Sirena per la riqualificazione dei palazzi storici, però poi non è più stato rifinanziato dal Comune“. E’ necessario, per Adelfi, che “Soprintendenza, Comune e Regione si adoperino per incentivare anche investimenti“. Il commissario straordinario della Camera di Commercio, Girolamo Pettrone, evidenzia che “nonostante numerosi segnali di controtendenza e qualche flebile accenno di ripresa, i dati della Borsa Immobiliare confermano il ribasso generalizzato dei valori delle compravendite e delle locazioni“. “Questo ribasso in atto in numerosi quartieri della città come in provincia, con un calo preoccupante anche delle locazioni commerciali – sottolinea – rappresenta l’ennesimo segnale di una crisi che si protrae da troppo tempo le cui conseguenze sono sotto gli occhi di tutti“. Il settore delle costruzioni, da inizio della crisi, fa sapere Antonio Giustino, presidente dei Giovani costruttori di Acen, “ha perso investimenti a livello nazionale pari al 44,8% e in Campania il 42%, con la conseguente contrazione del mercato occupazionale che in Campania ha visto un calo di quasi 40mila unità“. “Nel 2015 abbiamo sì investimenti con il segno meno, ma in ogni caso la riduzione è inferiore rispetto agli anni precedenti, – conclude  – questo dato, secondo le stime del nostro centro studi, porterà a un incremento nel settore dello 0,5% in Campania per il 2016“.