Mercati in altalena

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Il Ftse Mib segna +1,18%, il Ftse Italia All-Share +1,15%, il Ftse Italia Mid Cap +0,26%, il Ftse Italia Star +0,54%. Partenza moderatamente positiva per le Borse europee con il Dax30 di Francoforte a +0,85% ed il Cac40 di Parigi balza avanti dello 0,58%. Sotto la parit&ag rave; l’Ibex35 di Madrid in calo dello 0,20% dopo la pubblicazione dei dati sulla disoccupazione nel mese di agosto, in aumento di 21,679 mila unità rispetto al mese precedente. Bene la borsa di Londra con il Ftse100 a +0,50%. Euro in calo contro dollaro a quota 1,1253 (-0,6%). Mercati obbligazionari europei poco mossi: il rendimento del BTP decennale sale di 2 bp al 2%, mentre quello del Bund decennale è invariato allo 0,79%. Lo spread sale a121 pb. Ieri sera a Wall Street l’S&P 500 ha chiuso a -2,96%, il Nasdaq Composite a -2,94% e il Dow Jones Industrial a -2,84%. I future sui principali indici USA attualmente sono in territorio positivo.

Borse asiatiche

Dopo che Wall Street è scivolata in correzione (i tre principali indici newyorkesi hanno registrato perdite intorno al 3%), lo Shanghai Composite ha aperto la seduta con un crollo del 4,6% in scia alla terribile giornata di martedì condizionata da dati macroeconomici che hanno confermato per l’ennesima volta il rallentamento della crescita dell’economia di Pechino. Nella seconda parte della seduta, però, probabilmente grazie al guadagno prossimo all’1% dei future di Dow Jones e S&P 500, i listini cinesi hanno recuperato significativamente terreno, pur restando in territorio negativo. E anche gli altri mercati asiatici hanno ridotto le perdite. Nove società di brokeraggio cinesi hanno promesso fondi aggiuntivi del valore di oltre 30 miliardi di yuan (circa 4,2 miliardi di euro) per acquistare titoli delle quotate. Lo scrive Reuters citando il China Securities Journal. Si tratta dell’ennesima mossa, che arriva dopo un simile intervento comunicato martedì dal Shanghai Stock Exchange, mirata a porre un freno al sell-off che da tempo si sta abbattendo sui mercati della Cina continentale. Shanghai Shenzhen Csi 300, Shanghai Composite e Shenzhen Composite hanno sfiorato la parità per poi tornare a perdere oltre l’1% confermando l’estrema volatilità dei listini cinesi. Il recupero ha in vece premiato Sydney, che alla fine della seduta ha fatto segnare un progresso dello 0,10% per l’indice S&P/ASX 200 (che aveva aperto in flessione dell’1,5%), nonostante il deludente dato sul Pil. Secondo i dati riportati dall’Australian Bureau of Statistics, nel secondo trimestre l’economia del Paese oceanico ha segnato un progresso del 2,0% su base annuale, in calo dal 2,3% del primo trimestre e peggio del 2,2% atteso dagli economisti. Si tratta della lettura più debole dal terzo trimestre del 2013 (in quello che comunque è il 24esimo anno consecutivo di crescita per l’economia australiana). Su base trimestrale, il Pil australiano è cresciuto di appena lo 0,2% dopo lo 0,9% del primo trimestre e contro lo 0,4% del consensus. Dopo tre sedute il petrolio ha visto finire il suo rally e l’impatto si è sentito sui titoli australiani del settore energy. Male anche il minerario. Non è riuscito invece il ritorno in territorio positivo per Tokyo. Il Nikkei 225 ha chiuso in declino dello 0,39% dopo avere aperto con una flessione di circa l’1,70% la seduta. Il recupero era stato tentato, e l’indice aveva fatto segnare temporaneamente il segno più, grazie al balzo di quasi il 3% dei pezzi da novanta Fast Retailing e Fanuc, ma alla fine ha vinto il pessimismo. Da segnalare l’ennesimo capitombolo di Toshiba, che ha perso il 3,79% sull’ipotesi di delisting ventilata da Masahiko Shibayama, responsabile economico del Partito liberaldemocratico nipponico. Lunedì la conglomerata giapponese aveva nuovamente posticipato la presentazione di risultati al prossimo 7 settembre, dopo che in maggio era arrivato il primo rinvio in seguito a uno scandalo contabile (dal 2008 al 2014 gli utili operativi sarebbero stati gonfiati di 151,8 miliardi di yen, pari a oltre 1,1 miliardi di euro) che ha portato in luglio alle dimissioni del chief executive Hisao Tanaka insieme ad altri sette membri del board. Chiude invece in positivo, seppure con un modesto 0,05% di guadagno per il Kospi, la piazza di Seoul. Mentre Hong Kong si muove su perdite intorno al mezzo punto percentuale.

Borsa Usa

A New York i principali indici hanno chiuso la seduta in forte ribasso. Il Dow Jones ha perso il 2,84%, l’S&P 500 il 2,96% e il Nasdaq Composite il 2,94%. In giornata sono arrivate brutte notizie dalla Cina, dove l’indice manifatturiero ha registrato una contrazione, dal mondo, con il Fondo Monetario Internazionale che prevede una crescita più debole del previsto e dal settore energetico, con il petrolio in caduta. Poco entusiasmanti anche i dati macroeconomici Usa. Markit Economics ha rivisto al rialzo la lettura preliminare dell’Indice PMI Manifatturiero relativo al mese di agosto a 53,0 punti, dai 52,9 della stima flash ma in calo dai 53,8 punti di luglio, segnalando la peggior lettura da ottobre 2013. Il rallentamento della crescita per il terzo mese consecutivo è imputabile principalmente al rafforzamento del dollaro che ha determinato un crollo delle esportazioni. Nel mese di agosto l’Indice ISM Manifatturiero si è attestato a 51,1 punti in calo rispetto al mese precedente, pari a 52,7 punti. Il dato è risultato inferiore alle attese degli analisti che avevano stimato un valore pari a 52,6 punti. La spesa per le costruzioni è cresciuta nel mese di luglio dello 0,7%, in linea con la crescita del mese precedente (rivista dal +0,1%) e a fronte di attese fissate su un indice pari a +0,6%. Sul fronte societario Exxon Mobil -4,11%. Il prezzo del petrolio (Wti) è scivolato del 7,70% a 45,41 dollari al barile. Dollar Tree -8,67%. La catena discount ha chiuso il secondo trimestre con una perdita di 98 milioni di dollari (da un utile di 121,5 milioni di un anno prima) a causa dei costi legati all’acquisizione della rivale Family Dollar. Yahoo -1,99%. Il Ceo del gruppo internet, Marissa Mayer, ha annunciato di essere incinta di due gemelle (parto previsto a dicembre). Penn West -17%. La compagnia petrolifera canadese ha annunciato il taglio di 400 posti di lavoro e la sospensione del dividendo. Bank of America -4,59%. California Public Employees’ Retirement System e California State Teachers’ Retirement System (Calpers e Calstrs, due dei maggiori fondi pensione pubblici Usa) hanno scritto una lettera lunedì a Jack Bovender, leader dei consiglieri indipendenti di BofA, esprimendo la loro opposi zione a una modifica dello statuto della banca che permetterebbe a Brian Moynihan di continuare ad avere il doppio incarico di chief executive e chairman di quello che è il secondo istituto di credito americano per valore degli asset. Tra i titoli principali forti vendite su Apple (-4,47%) e su Jp Morgan (-4,15%).

Europa

Le principali Borse europee hanno aperto la seduta in rialzo dopo il tonfo di ieri. Il Dax30 di Francoforte guadagna lo 0,7%, il Cac40 di Parigi lo 0,6%, il Ftse100 di Londra lo 0,5% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,4%. In Spagna, il Ministero dell’Occupazione ha reso noto che nel mese di agosto il numero dei disoccupati è aumentato di 21,679 mila unità rispetto al mese precedente. Più tardi sarà annunciato l’indice prezzi alla produzione di luglio della zona euro.

Italia

Ieri è stato un martedì difficile per Piazza Affari che si è uniformata all’andamento negativo dei listini mondiali complici i rinnovati timori per l’economia cinese. L’indice Ftse Mib ha ceduto in chiusura il 2,24% a quota 21.451 punti. Ancora deboli indicazioni da Pechino: l’indice Pmi manifatturiero cinese si è attestato ad agosto a 49,7 punti, dai precedenti 50, sui minimi degli ultimi 3 anni. Il fattore Cina ha pesato sui testimonial del settore del lusso maggiormente dipendenti dalle vendite nel paese asiatico. In calo anche i titoli oil in scia al ritracciamento del petrolio dopo il rally degli ultimi giorni di agosto.


I dati macro attesi oggi

Mercoledì 2 settembre 2015

09:00 SPA Variazione n° disoccupati ago;

10:30 GB Indice PMI costruzioni ago;

11:00 EUR Indice prezzi alla produzione lug;

14:15 USA Nuovi occupati (ADP) ago;

14:30 USA Indice costo del lavoro (finale) T2;

14:30 USA Indice produttività del lavoro (finale) T2;

16:00 USA Ordinativi industriali lug;

16:30 USA Scorte settimanali petrolio e derivati;

20:00 USA Beige Book (Fed).