Mercati fiacchi, nessuna sorpresa dalla Fed

68

 

Il punto della mattinata. Nessuna sorpresa dalla scelta della Federal Reserve che ieri ha lasciato i tassi d’interesse invariati in un range dello 0,25-0,50% dopo il primo rialzo dal 2006 deciso nel dicembre dello scorso anno. La decisione era prevista, anche per le imminenti presidenziali e, complici indicazioni più “possibiliste” da parte della Fed, secondo gli osservatori a patto che continui la ripresa dell’inflazione verosimilmente il rialzo dei tassi arriverà nel meeting di 13-14 dicembre.

Stamane Piazza Affari appare poco mossa. Il Ftse Italia All-Share segna -0.08%, Ftse All-Share Capped -0.07%, Ftse Mib -0.10%, Ftse Italia Mid Cap -0.02%, Ftse Italia Small Cap 0.021%, Ftse Italia Star -0.32%, Ftse Aim Italia +0.04%. 

Dello stesso tenore le Borse europee. Il Dax30 di Francoforte cede lo 0,05%, l’Ibex35 di Madrid lo 0,1%. Sopra la parità il Ftse100 di Londra (+0,2%) e il Cac40 di Parigi (+0,1%).
Inizio di seduta positivo per i bancari dopo i rovesci degli ultimi giorni. L’indice FTSE Italia Banche segna +0,5%, l’EURO STOXX Banks +1,3%. In rialzo Unicredit (+1%), BP Milano (+1,2%), Banco Popolare (+1,1%). In controtendenza BPER (-1%).

In evidenza Banca MPS (+1,6%) su indiscrezioni di stampa in base alle quali il road show per la ricerca di investitori attualmente in corso in Asia e Nord America sta incontrando un certo interesse. 
Deboli i petroliferi Eni (-0,4%), Tenaris (-0,6%) e Saipem (-0,1%) in scia al greggio che oscilla poco sopra i minimi da fine settembre toccati ieri pomeriggio dopo il balzo delle scorte USA.

Borse asiatiche

Tokyo, dopo lo scivolone di mercoledì (con la perdita dell’1,76% per il Nikkei 225), rimane chiusa per la celebrazione del Bunka no Hi (il Giorno della Cultura). La piazza nipponica evita così l’inevitabile impatto del rafforzamento dello yen: il dollaro Usa perde infatti oltre mezzo percentuale nei confronti della valuta giapponese mentre ormai tutte le attenzioni sono rivolte a martedì 8 novembre, quando si terranno le elezioni presidenziali in Usa. 
Complessivamente la seduta è mista per l’Asia, con l’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, che si muove tra alti e bassi intorno alla parità dopo il crollo dell’1,40% registrato nella precedente sessione. E sono i mercati della Cina continentale a spingere al rialzo la regione. In chiusura, infatti, Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 segnano progressi dello 0,84% e dello 0,94% rispettivamente. 
Fa peggio lo Shenzhen Composite, apprezzatosi comunque dello 0,56% al termine della seduta. Rimane invece in negativo la piazza di Hong Kong: in vista della chiusura, infatti, l’Hang Seng perde intorno allo 0,20% (di segno opposto la performance dell’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell’ex colonia britannica per la Corporate China, che guadagna circa lo 0,20%). 
Sydney si muove allineata al trend più generale ma non riesce a evitare una perdita: l’S&P ASX 200 limita comunque allo 0,07% il suo declino. Bene Seoul: il Kospi guadagna lo 0,25% al termine degli scambi.

Borsa Usa

La banca centrale Usa ha lasciato invariato il costo del denaro tra lo 0,25% e lo 0,50%, in linea alle aspettative di mercato. Una decisione non presa all’unanimità: due membri della Fed hanno votato contro. Nel suo comunicato il FOMC, il braccio operativo della Fed, ha osservato però che l’evoluzione delle condizioni economiche conferma la necessità di una stretta a breve, sostenendo le attese del mercato per un intervento nel prossimo meeting, in calendario a dicembre.
E tuttavia la Borsa di New York ha chiuso la seduta di ieri in ribasso, secondo gli analisti a causa delle incertezze legate alle elezioni presidenziali. Il Dow Jones ha perso lo 0,43%, l’S&P 500 lo 0,65% e il Nasdaq Composite lo 0,93%. Per l’S&P 500, tornato sotto i 2.100 punti, si è trattato della settima seduta negativa consecutiva.
La stima ADP (National Employment Report) sul mondo del lavoro ha evidenziato, nel mese di ottobre, una crescita di 147 mila nuovi impieghi. Il dato e’ risultato inferiore alle attese degli addetti ai lavori che si aspettavano un incremento di 165 mila posti di lavoro. Rivista al rialzo tuttavia la rilevazione precedente a 202 mila unità, da 154 mila. 

I dati macro attesi oggi
Giovedì 3 Novembre 2016

GIA Mercati chiusi per festività;

02:45 CINA Indice Caixin PMI servizi ott;

10:00 ITA Tasso di disoccupazione mensile set;

10:00 EUR Bollettino Economico BCE;
10:30 GB Indice PMI servizi ott;
11:00 EUR Tasso di disoccupazione set;

13:00 GB Riunione BoE, Inflation Report e verbali;

13:30 USA Indice produttività lavoro preliminare trim3;

13:30 USA Indice costo del lavoro preliminare trim3;
13:30 USA Richieste settimanali sussidi disoccupazione;
14:45 USA Indice Markit PMI servizi finale ott;

15:00 USA Ordini industriali set;

15:00 USA Ordini beni durevoli finale set;

15:00 USA Indice ISM non manifatturiero ott.