Mercati azionari cinesi positivi, attesa per l’indice manifatturiero

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Il Ftse Mib segna -1,18%, il Ftse Italia All-Share -1,10%, il Ftse Italia Mid Cap -0,72%, il Ftse Italia Star -0,65%. Utility e petroliferi in rosso su ipotesi nuova “robin hood tax”. Mercati azionari europei in flessione: DAX -0,8%, CAC 40 -1,2%, FTSE 100 -0,9%, IBEX 35 -1,7% Euro ancora debole contro dollaro: EUR/USD al momento oscilla in area 1,1190 dopo aver toccato 1,1156, minimo dal 9 settembre. Mercati obbligazionari europei in leggero rialzo in avvio: il rendimento del BTP decennale scende di 1 bp rispetto alla chiusura precedente all’1,78%, quello del Bund cede 2 bp allo 0,67%. Lo spread è quindi in rialzo di 1 bp a 112 (fonte: MTS). Ieri sera a Wall Street l’S&P 500 ha chiuso a +0,46%, il Nasdaq Composite a +0,04% e il Dow Jones Industrial a +0,77%. I future sui principali indici USA attualmente sono in ribasso dello 0,6-0,7 per cento. Mercati azionari cinesi positivi: a Shanghai l’indice CSI 300 ha terminato a +0,93%, mentre a Hong Kong l’Hang Seng segna al momento +0,5% circa. Aumenta l’attesa per l’uscita dell’indice PMI manifatturiero Caixin preliminare relativo al mese di settembre, alle 03:45 della prossima notte, indice che verosimilmente confermerà il rallentamento del colosso asiatico. Ancora chiusa la borsa giapponese, e lo sarà anche domani per una serie di festività nazionali.

Borse asiatiche

Seduta di recupero per i listini asiatici, dopo il progresso segnato lunedì dagli indici Usa (l’unico deludente, sostanzialmente in parità, è stato il Nasdaq, appesantito dai titoli biotech), con il dollaro Usa che si è rafforzato nel corso della notte (anche se successivamente ha subìto una correzione), su segnali che indicano come la Federal Reserve possa decidere di rialzare i tassi entro fine anno, nonostante settimana scorsa abbia scelto di lasciarli invariati. Ottimismo sui mercati anche per le dichiarazioni in arrivo dalla Banca centrale europea, che appare disposta ad attuare ulteriori alleggerimenti delle sue politiche monetarie. L’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, ha toccato una progresso di circa mezzo punto percentuale, mentre gran parte delle valute asiatiche si sono indebolite in vista del possibile rialzo dei tassi Usa in arrivo già il prossimo mese (la perdita più decisa è stata per il ringgit della Malaysia, in calo dello 0,5% sul dollaro Usa). Tokyo è rimasta ancora chiusa, e lo sarà anche mercoledì, per una serie di festività nazionali, e la giornata si è aperta a Sydney con un recupero per l’S&P/ASX 200, dopo che nella seduta di lunedì aveva segnato la perdita più decisa in oltre una settimana. L’indice australiano, che viaggia ai minimi dal 2013 dopo il drammatico sell-off del mese scorso innescato dalle piazze cinesi, ha segnato un guadagno dello 0,70% in chiusura degli scambi. Minerario e bancario, i settori che insieme a quello energetico sono stati tra i più colpiti recentemente, hanno però sostanzialmente vissuto una nuova seduta in perdita, seppure moderata, con diversi economisti che non escludono che per l’Australia si possa parlare di rischio recessione. I mercati della Cina continentale hanno proseguito il rally iniziato lunedì, con Shanghai Composite, Shenzhen Composite e Shanghai Shenzen Csi 300 che scambiano intorno al punto percentuale di guadagno. Ottimismo che si è trasferito anche a Hong Kong, con l’Hang Seng che registra progressi in linea con quelli delle altre piazze cinesi. Iniezione di fiducia, però, che secondo diversi osservatori potrebbe non durare a lungo, visto che l’appuntamento clou di mercoledì, con la pubblicazione dell’indice Pmi della Cina, verosimilmente confermerà il rallentamento del colosso asiatico. Secondo un sondaggio condotto da Reuters, la lettura flash per il mese di settembre dell’indice manifatturiero dovrebbe mostrare un recupero a 47,5 punti da 47,1 punti di agosto, ma il dato resta comunque intorno ai minimi di sei anni e mezzo. Intanto, la Chinese Academy of Social Sciences ha tagliato dal 7 al 6,9% la stima di crescita dell’economia cinese per quest’anno. La revisione, ha spiegato il rappresentante del think tank governativo di Pechino Zhang Ping, è legata a “pressioni derivanti dalla bassa inflazione”. Tra le altre piazze asiatiche, da segnalare il progresso dello 0,88% segnato in chiusura dal Kospi di Seoul.

Borsa Usa

I principali indici hanno chiuso la prima seduta della settimana in rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,77%, l’S&P 500 lo 0,46% e il Nasdaq Composite lo 0,04%. Il listino tecnologico è stato frenato dai biotecnologici. L’indice biotech del Nasdaq ha perso oltre quattro punti percentuali dopo le parole di Hillary Clinton, candidata alla presidenza degli Stati Uniti. L’ex first lady ha attaccato le case farmaceutiche ed i prezzi dei medicinali. Le vendite di abitazioni esistenti ad agosto sono diminuite del 4,8% rispetto a luglio, a 5,31 milioni. Il dato è risultato nettamente inferiore al consensus fissato su un decremento dell’1,3%. Il prezzo del petrolio sul mercato Nymex (Wti) ha guadagnato il 4,48% a 46,68 dollari al barile.

Europa

Le principali Borse europee hanno aperto la seduta all’insegna della debolezza. Il Cac40 di Parigi cede lo 0,2%, il Ftse100 di Londra lo 0,15% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,4%. Sulla parità il Dax30 di Francoforte.

Italia

Piazza Affari ieri ha chiuso in rialzo dopo lo scivolone post Fed di venerdì quando l’indice Ftse Mib aveva perso oltre 2,5 punti percentuali. I listini hanno apprezzato l’esito delle elezioni in Grecia con l’affermazione di Alexis Tsipras. Il suo partito Syriza si è aggiudicato il 35,5% dei voti (145 seggi in Parlamento) e con gli ex alleati di Governo, Anel, verrà riproposta la stessa alleanza di gennaio con una maggioranza di 155 seggi sui 300 complessivi. In Cina la Borsa di Shanghai ha rimbalzato e domani partirà il tour del presidente cinese Xi Jinping negli Stati Uniti, dove venerdì incontrerà Barack Obama. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha chiuso con un rialzo dell’1,11% a 21.755 punti. Intanto, però, oggi la Borsa italiana è in netto calo: Ftse Mib -1,18%, il Ftse Italia All-Share -1,10%, il Ftse Italia Mid Cap -0,72%, il Ftse Italia Star -0,65%. Partenza difficile per le utility con Enel (-2,6%), Terna (-1,8%), A2A (-2,2%) e Snam (-1,7%) in fondo al listino delle blue chip. Secondo indiscrezioni di stampa il governo sta studiano una nuova “robin hood tax” dopo la bocciatura dell’addizionale Ires della Corte Costituzionale. Vendite anche sui petroliferi con il greggio in calo dell’1-1,5 per cento. In rosso Tenaris (-2,1%), Saipem (-1,3%), Eni (-1,6%), Saras (-2,6%). Anche le aziende del comparto potrebbero essere interessate dalle nuove norme del governo. In rosso FCA (-2,1%) con l’indice EURO STOXX Automobiles & Parts a oltre -1,5%, ancora appesantito da Volkswagen. Il titolo della casa tedesca cede oltre il 3% in avvio dopo che anche altri Paesi hanno annunciato verifiche sui motori diesel di Wolfsbur g dopo le irregolarità riscontrate negli USA. Il ministro francese delle finanze, Bernard Sapin, ha dichiarato che serve un’inchiesta europea per tutelare i cittadini. Ottimo avvio di seduta per Mondadori (+4,2%) grazie a Mediobanca che ha alzato il giudizio sul titolo a OUTPERFORM da NEUTRAL.


I dati macro attesi oggi

Martedì 22 settembre 2015

GIA Mercati chiusi per festività;

04:00 CINA Indice anticipatore ago;

12:00 GB Indice CBI attese ordini industria set;

15:00 USA Indice FHFA (prezzi abitazioni) lug;

16:00 USA Indice Richmond Fed (manifatturiero) set;

16:00 EUR Indice fiducia consumatori set.