Mercati asiatici ai minimi, solo Sydney in positivo (S&P/ASX 200 +0,38%)

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Il punto della mattinata. A Milano il FTSE Italia All-Share segna +0.29, FTSE All-Share Capped +0.27, FTSE MIB +0.30, FTSE Italia Mid Cap +0.17, FTSE Italia Small Cap +0.10, FTSE Italia STAR +0.13, FTSE AIM Italia-0.08.

Euro ancora sostanzialmente stabile contro dollaro. EUR/USD al momento viene scambiato a 1,1220 circa. Vendite sull’obbligazionario eurozona. Il rendimento del decennale tedesco sale di 4 bp allo 0,06%, quello del BTP sale di 3 bp all’1,31%. Lo spread scende di 1 bp a 125. Bancari deboli in avvio: l’indice FTSE Italia Banche segna -1,1%, l’EURO STOXX Banks -0,7%.

Le principali Borse europee si muovono intorno alla parità. Il Dax30 di Francoforte segna -0.62%, il Cac40 di Parigi +0,22%, il Ftse100 di Londra lo 0,0%. Sotto la parità l’Ibex35 di Madrid -0.12.
L’INSEE ha reso noto che in Francia l’indice armonizzato dei Prezzi al Consumo è cresciuto dello 0,3% ad agosto, in lieve calo rispetto alle attese e alla rilevazione precedente, entrambe fissate al +0,4%. Rispetto ad un anno fa l’indice armonizzato e’ cresciuto dello 0,4%. 
Future sugli indici azionari americani in parità. Le chiusure della seduta precedente a Wall Street: S&P 500 -1,48%, Nasdaq Composite -1,09%, Dow Jones Industrial -1,41%.

Tokyo negativa con il Nikkei 225 che chiude -0,69%. Borse cinesi deboli: l’indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen termina a -0,66%, l’Hang Seng di Hong Kong al momento cede lo 0,1% circa.

Borse asiatiche

I mercati asiatici scivolano ai minimi delle ultime sei ottave di fronte alla constatazione che le banche centrali non stanno riuscendo a spingere la crescita economica. E se da una parte sembra allontanarsi, ormai, definitivamente la possibilità di un incremento dei tassi d’interesse Usa nel breve (e passato settembre è verosimile si slitti fino a dicembre, visto l’incombere delle elezioni presidenziali per il successore di Barack Obama),  dall’altra la Bank of Japan (BoJ) valuterà invece seriamente l’ipotesi di tagliare ulteriormente in territorio negativo i tassi d’interesse (portati al -0,10% con una mossa senza precedenti lo scorso gennaio), nel meeting che si terrà la prossima settimana, con il governatore Haruhiko Kuroda che avrebbe l’appoggio della maggioranza dei membri del board della BoJ che si occupa di politiche monetarie. Il risultato è stato un generalizzato declino dei listini, e neppure il modesto deprezzamento dello yen sul dollar o è servito a sostenere Tokyo: il Nikkei 225 ha chiuso infatti in flessione dello 0,69% (performance simile per l’indice più ampio Topix, deprezzatosi dello 0,62%). Sul fronte macroeconomico, il ministero nipponico di Economia, Commercio e industria, ha comunicato che in luglio la produzione industriale ha segnato un declino su base annua del 4,2% contro il progresso dell’1,5% registrato in giugno (e il declino dello 0,4% di maggio) e il 3,8% di flessione della lettura preliminare. Su base mensile, la produzione industriale è calata dello 0,4% contro la lettura preliminare piatta e lo 0,8% stimato dagli economisti (in giugno era invece cresciuta del 2,3%).

A circa un’ora dalla chiusura, Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 sono in flessione di circa lo 0,70% mentre limita intorno allo 0,30% le sue perdite lo Shenzhen Composite. In negativo, ma intorno alla parità, è invece l’Hang Seng di Hong Kong (peggio fa l’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell’ex colonia britannica per la Corporate China, in declino di circa lo 0,30%). Unica voce fuori dal coro è Sydney. Nonostante il netto declino dei maggiori gruppi minerari, l’S&P/ASX 200 segna invece un guadagno dello 0,38% al termine delle contrattazioni. A Seoul, il Kospi è rimasto chiuso per la celebrazione della festività del Chusok.

Borsa Usa

La Borsa di New York ha chiuso la seduta in deciso ribasso a causa dei forti cali del settore energetico e del comparto bancario. Il Dow Jones ha perso l’1,41%, l’S&P 500 l’1,48% e il Nasdaq Composite l’1,09%.

Il petrolio ha lasciato sul terreno il 3% a 44,90 dollari al barile. L’Agenzia Internazionale dell’Energia ha tagliato le stime sulla domanda mondiale di petrolio di 100 mila barili al giorno per quest’anno e di 200 mila barili per il 2017.

I dati macro attesi oggi
Mercoledì 14 Settembre 2016

06:30 GIA Produzione industriale finale lug;

08:45 FRA Inflazione finale ago;

10:00 ITA Inflazione finale ago;

10:30 GB Tasso di disoccupazione lug;

10:30 GB Variazione n° richieste sussidi disoccupazione ago;

11:00 EUR Produzione industriale lug;

14:30 USA Indice prezzi importazioni ago;

16:30 USA Scorte settimanali petrolio e derivati.