Ei fu… così direbbe il Manzoni all’annuncio della morte di Marchionne. Il mondo economico qualche giorno fa è rimasto attonito all’annuncio del‐
la severità del male che aveva colpito il CEO di FCA, uomo di punta del
Gruppo Fiat.
Manager illuminato, severo (prima con se stesso), curioso di conoscere
e di innovare soprattutto i processi.
Qualche anno fa, la Rivista Sistemi di Logistica, aveva riconosciuto il me‐
rito di Marchionne quando dalla Provincia Italia, ha proiettato Fiat nel
sistema economico globale, in particolare dell’automotive.
Allora così commentammo quello che il Corriere Economico aveva pub‐
blicato il 18 giugno dell’anno 2012: «9 tappe», le più importanti, hanno
ridisegnato la politica di Fiat a partire dal 2004:
– 7 giugno 2004, Sergio Marchionne viene nominato Amministratore
Delegato Fiat
– Febbraio 2005. Si scioglie l’accordo con GM che paga 1,55 miliardi
di euro per cancellare il Put. Quei soldi furono saggiamente utilizza‐
ti per rientrare dal pesante debito che Fiat aveva nei confronti delle
banche. (Questa tappa è stata letta da alcuni in maniera diversa, nel
senso che fu un lavoro “ingegnoso” di Marchionne da ingegneria fi‐
nanziaria con un forte recupero di capitali all’estero). Restiamo ai
fatti, quella mossa di forte alleggerimento del debito consente a Fiat
di riposizionarsi nel panorama industriale internazionale se non
mondiale.
– Aprile 2006. Marchionne diventa Presidente di Cnh che ha il cuore
del business nel settore delle macchine movimento terra ed ha sede
negli USA.
– Giugno 2009. Marchionne mette a segno un altro colpo di fioretto
quando dopo un accordo con Chrysler, in profonda crisi, ne diventa
Amministratore Delegato.
– Maggio 2010. Accompagna le sue cariche di manager industriale
con quella di uomo di finanza entrando nel CdA di Exor “Cassaforte”
del Gruppo.
– Settembre 2010. Viene definita ed approvata la scissione fra
l’attività auto e quella del settore industriale, ovvero si hanno due
grandi “tronconi” di politica industriale di Fiat: Fiat Auto e Fiat industriale.
– Gennaio 2011. Questa separazione industriale diventa anche sepa‐
razione effettiva all’interno del Gruppo con quotazioni separate,
Fiat e Fiat industriale alla borsa di Milano.
– Gennaio 2012. a Detroit viene presentata la Dodge Dart la prima
vettura Chrysler realizzata su architettura Fiat. Il Lingotto sale al
58,5% di Chrysler.
– Maggio 2012. Fiat industriale propone al CdA l’integrazione con
Cnh, nel progetto c’è un unico titolo da collocare alla Borsa di New
York.
Questa lettura per tappe, molto semplificata, porta a questa sintesi.
Fiat ormai è un Gruppo di livello mondiale che ha il cuore in America e
qualche stabilimento in Italia ad un riconoscimento di primario Gruppo
industriale mondiale.
Da allora altre tappe sono state raggiunte, ma sarebbe troppo lungo il
commento!
* * *
L’Uomo si caratterizzava per il Suo maglioncino blu, con il quale non a‐
veva remore ad incontrare capi di Stato come Obama e Trump, ma an‐
che Sindaci di paesini, che magari avevano da fare richieste meno com‐
plesse e più semplici.
Sapeva ascoltare; non era un manager che sentiva solo, ma al contrario
ascoltava ed operava.
Certo che conosceva anche i suoi limiti, soprattutto sul piano della poli‐
tica industriale, ma aveva saputo circondarsi di manager con grandi ca‐
pacità tecniche e animati da forte dedizione.
Mi sia consentito un riconoscimento al Presidente del Gruppo Fiat John
Elkann, che nel silenzio degli anni, ha imparato a conoscere da Mar‐
chionne i tempi ed i modi delle scelte che sono capaci di “tenere” a freno
i mercati finanziari e dare continuità alle politiche del Gruppo.
Il nostro augurio è che l’impronta di Marchionne resti indelebile all’in‐
terno del complesso “sistema” Fiat e che oltre al merito del manager, va
tutta la nostra stima e riconoscenza all’Uomo solo per una appartenen‐
za, da Dirigente pensionato, del Gruppo Fiat.
Rocco Giordano
r.giordanoeditore@gmail.com