Meeting di Rimini, Sergio Mattarella: Migranti, solo ingressi regolari ma niente barriere. Sì a una pace giusta

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in foto Sergio Mattarella

“Permettetemi di riprendere le fila di un discorso, avviato, con la vostra comunità, sette anni or sono, nel 2016, qui a Rimini. Nel frattempo, molti di quei giovani, sono passati all’età adulta; tanti sono in cammino; mentre nuove generazioni si affacciano, nella continuità di una speranza, di un impegno”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha esordito nel suo intervento al Meeting di Cl di stamattina (qui il testo dell’intervento). Il suo arrivo in sala era stato salutato da un’ovazione di tre minuti. E prima, cori e applausi avevano accompagnato il suo passaggio tra gli stand del Meeting di Cl. Il presidente della Repubblica si era fermato piu’ volte a parlare con i volontari e visitato alcune mostre allestite in Fiera a Rimini.  Diverse persone hanno gridato “Sergio, Sergio”, “Grazie presidente”, “Forza presidente” e Mattarella non si è sottratto ad una foto con un gruppo di giovani volontari del Meeting in maglia verde’.
“Nel 2016 – ha detto Mattarella, ricordando, il suo intervento di sette anni fa – ricorrevano  i settant’anni della Repubblica; e mi appare significativo che, questo, nuovo dialogo diretto, avvenga in occasione dei settantacinque anni della nostra Costituzione. Il titolo – coraggioso – di quel Meeting, affermava: ‘tu sei un bene per me’; sottolineando il valore dell’incontro”, ha ricordato il capo dello Stato. “Senza che fosse progettato, nell’anno del Covid – era il 2021 – ho avuto modo di rivolgermi, alla platea dei partecipanti, da remoto, quando a tema era posto “il coraggio di dire io”. Mi sembra, quasi, un completamento di riflessione, svolgere qualche considerazione, qui, quest’anno, sull’amicizia, carattere dell’esistenza umana”, ha sottolineato Mattarella, ringraziando “per questa opportunità, gli organizzatori del Meeting; e rivolgo un saluto e un augurio, calorosi, ai giovani che hanno animato gli incontri di questa settimana; e che torneranno da Rimini con più conoscenze, e maggiori motivazioni; ai volontari, che, con il loro servizio, e la, loro, passione, hanno consentito che si realizzasse un programma di eventi così ricco; contributo, impegnativo, al pensiero contemporaneo”.

 Se prevalessero i sentimenti di odio l’umanità sarebbe condannata
“Vorrei che ci interrogassimo – ha detto Matterella -. Su cosa si fonda, la società umana; la realtà nella quale ciascuno di noi è inserito: è il carattere dello scontro? È inseguire soltanto il proprio accesso ai beni essenziali e di consumo? È l’ostilità verso il – proprio vicino, il proprio lontano? È la contrapposizione tra diversi? O è, addirittura, sul sentimento dell’odio, che si basa la convivenza tra le persone? Se avessimo risposto affermativamente, anche, soltanto, a una di queste domande, con ogni probabilità, il destino dell’umanità si sarebbe condannato da solo”.

Il progresso umanità solo con il crescere dell’amicizia
“Il crescere dell’amicizia fra le persone, è quel che ha caratterizzato il progresso dell’umanità – ha continuato -. L’amicizia, come vocazione – incomprimibile – dell’uomo. Vi è una circostanza, che richiama l’attenzione. Ogni volta che, l’umanità, si è trovata di fronte al baratro – è accaduto con le due guerre, mondiali, novecentesche – ha trovato, dentro di sé, le risorse morali per ripartire, per costruire un mondo diverso, in cui, il conflitto, lasciasse posto all’incontro. Per immaginare, e progettare, il futuro insieme. E se, questa prospettiva, è naufragata nel decennio, iniziato quasi alla metà degli anni venti, proprio, per difetto di sentimenti di solidarietà e di reciproca disponibilità tra i popoli, ha avuto successo, negli anni Quaranta e Cinquanta, per la comunità internazionale, con il dar vita alle Nazioni Unite, e con l’avvio della integrazione d’Europa”. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando al meeting di Rimini.

La Costituzione nasce per superare le barriere
Nell’assemblea costituente, ha detto il capo dello Stato, “opinioni diverse, si sono incontrate in spirito di condivisione, per affermare i valori della dignità, ed eguaglianza, delle persone; della pace; della libertà. Ecco, come nasce la, nostra, Costituzione: con l’amicizia come risorsa, a cui attingere, per superare insieme le barriere e gli ostacoli; per esprimere la nostra stessa umanità”.

Serve rispetto delle diversità
“L’aspirazione, non può essere, quella, di immaginare che l’amicizia unisca soltanto coloro che si riconoscono come simili. Al contrario. Se così fosse, saremmo sulla strada della spinta alla omologazione, all’appiattimento. L’opposto, del rispetto delle diversità; delle specificità proprie a, ciascuna, persona. Non a caso, la pretesa della massificazione, è quel che ha caratterizzato, ideologie e culture, del Novecento, che hanno portato alla oppressione dell’uomo sull’uomo”.

La Costituzione per espellere l’odio dai rapporti
“La nostra costituzione – ha affermato ancora Mattarella – nasce “per superare, per espellere, l’odio, come misura dei rapporti umani. Quell’odio che, la civiltà umana, ci chiede di sconfiggere nelle relazioni tra le persone; sanzionandone, severamente, i comportamenti, creando, così, le basi delle regole della nostra convivenza”. “‘Homo homini lupus’, di Plauto, e il presunto ‘stato di natura’, di Thomas Hobbes, hanno, sempre, rappresentato ostacoli per la soluzione dei problemi dell’umanità”.

Non alimentare contrasti e nazionalismi
“Non mancano, mai, i pretesti, per alimentare i contrasti. Siano la invocazione di contrapposizioni ideologiche; di caratteri etnici; di ingannevoli, lotte di classe; o la pretesa di resuscitare anacronistici nazionalismi. Quanto avviene ai confini della, nostra, Europa, dopo l’invasione dell’Ucraina, da parte della Federazione Russa, ne dà, drammatica, testimonianza”.

Il valore dell’Italia nell’incontro di etnie e fedi
“Le identità plurali, delle nostre comunità, sono il frutto del convergere delle identità di ciascuno di coloro che le abitano, le rinnovano, le vivificano. Nel succedersi delle generazioni, e delle svolte della storia”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Meeting di Cl a Rimini. “È la somma, dei, tanti ‘tu’, uniti a ciascun ‘io’, interpellati dal valore della fraternità, o, quanto meno, del rispetto e della, reciproca, considerazione” ha aggiunto. “È il valore della nostra patria, del nostro, straordinario, popolo – tanto apprezzato e amato nel mondo – frutto, nel succedersi della storia, dell’incontro di più etnie, consuetudini, esperienze, religioni; di apporto di diversi idiomi per la nostra splendida lingua; e diretto a costruire il bene comune”, ha spiegato il capo dello Stato.

Le nostre istituzioni sono basate sulla concordia sociale
“Le nostre istituzioni, sono basate sulla concordia sociale, sul perseguimento – attraverso la coesione, dunque la solidarietà – di sentimenti di rispetto e di collaborazione: l’amicizia, riempie questi rapporti, rendendoli condizione per la felicità. Sono, i sentimenti e i comportamenti umani che esaltano la vita della comunità”.

L’Emilia Romagna non va lasciata da sola
“I cittadini della Romagna – e i loro sindaci – non vanno lasciati soli. La ripartenza delle comunità; e, con esse, di ogni loro attività, è una priorità, non soltanto per chi vive qui, ma per l’intera Italia”.

Non ignoriamo gli appelli dell’Onu sull’ambiente
“L’amicizia sociale è una dimensione che lega la comunità, nell’affrontare le sfide della storia. Favorire la dimensione sociale, dell’amicizia, è un impegno a cui sono chiamate, tutte, le pubbliche istituzioni; ma, con esse, anche le forze sociali, economiche; le energie civili. Ora, siamo di fronte a un’altra, grande, e grave evidenza, che comporta responsabilità. L’ambiente, che abbiamo incrinato e impoverito”.  “Non si possono ignorare gli appelli dell’Onu, attraverso le parole, allarmate, del suo segretario generale. Proprio qui, in Romagna, ne abbiamo vissuto, drammatica, sottolineatura. L’alluvione, ha lasciato ferite profonde”, ha aggiunto.

Non ci stancheremo mai di cercare una pace giusta
“Non vogliamo rinunciare, oggi, alla speranza della pace in Europa. L’Europa, che conosciamo, è nata da un reciproco impegno di pace che, i popoli e gli Stati, si sono scambiati, dopo l’abisso della seconda guerra mondiale. Su quella pace, sono stati edificati i nostri ordinamenti di libertà e democrazia. Su quella pace, è cresciuta la civiltà degli europei. Non ci stancheremo di lavorare per fermare la guerra. È contro lo strumento della guerra, che siamo impegnati nell’impedire una deriva di aggressioni del più forte contro il più debole. Per costruire, una pace giusta”.

Mattarella, sui migranti serve un impegno concreto dell’Ue
“Occorre un impegno, finalmente concreto e costante, dell’Unione europea” e “sostegno ai Paesi di origine dei flussi migratori”. “È necessario rendersi conto che soltanto ingressi regolari, sostenibili, ma in numero adeguatamente ampio, sono lo strumento per stroncare il, crudele, traffico di esseri umani – ha aggiunto -: la prospettiva, e la speranza di venire, senza costi e sofferenze disumane, indurrebbe ad attendere turni di autorizzazione legale”.
“Inoltre – ha spiegato Mattarella -, ne verrebbe assicurato un inserimento lavorativo ordinato; rimuovendo la presenza nascosta, incontrollabile, di chi vaga senza casa, senza lavoro e senza speranza; o di chi vive ammassato in centri di raccolta, sovente mal tollerati dalle comunità locali”.

Ai giovani: Usate i social con intelligenza
“Amicizia. Comincia da noi. Dal, nostro, modo di essere. Dalla, nostra, voglia di dare più umanità al mondo che ci circonda. La speranza, è in voi giovani. Prendetevi quel che è vostro. Comprese le responsabilità e i doveri”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Meeting di Cl a Rimini. “Voi avvertite, in misura genuina, tutti questi problemi. Avete, la sensibilità, di sentirvi pienamente europei. Più degli adulti – ha aggiunto -. Avete, conoscenze adeguate, per affrontare, senza timore, le trasformazioni digitali e tecnologiche, che sono già in atto. Avete la coscienza che l’ambiente è parte della nostra vita sociale. Che non ci sarà giustizia sociale senza giustizia ambientale; e viceversa. Non vi chiudete, non fatevi chiudere in tanti mondi separati”. “Usate i social, sempre con intelligenza – la raccomandazione del capo dello Stato -; impedite che vi catturino, producendo una somma di solitudini, come diceva il mio Vescovo di tanti anni addietro. Non rinunciate, mai, alle relazioni personali; all’incontro personale; all’affetto dell’amico; all’amore; alla gratuità dell’impegno”.

Dietro i numeri dei migranti il futuro cancellato
“Nello studio dell’appartamento dove vivo, al Quirinale, ho collocato un disegno, che raffigura un ragazzino di quattordici anni, annegato con centinaia di altre persone nel Mediterraneo – ha raccontato Mattarella -. Recuperato il suo corpo, si è visto che, nella fodera della giacca, aveva cucita la sua pagella: come fosse il suo passaporto; la dimostrazione, che voleva venire in Europa per studiare”  “Questo disegno – ha spiegato -, mi rammenta che, dietro numeri e percentuali delle migrazioni, che spesso elenchiamo, vi sono, innumerevoli, singole, persone, con la loro storia, i loro progetti, i loro sogni, il loro futuro. Il loro futuro: tante volte cancellato”.

Il saluto al Meeting tra l’affetto dei volontari
Prima di lasciare il Meeting di Rimini il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è fermato con diverse decine di volontari della kermesse che lo aspettavano sulla scalinata per una fotografia cumulativa come avvenne lo scorso anno anche per l’ex presidente del consiglio Mario Draghi. Il Capo dello Stato è stato accolto dal coro ‘presidente presidente’ e ‘Uno di noi, presidente uno di noi’. Dopo avere salutato i giovani volontari e i vertici del Meeting, il presidente della Repubblica è partito alla volta di Argenta dove nel pomeriggio presenzierà alla celebrazione per i cento anni dalla morte di Don Minzoni.