Meeting dei ‘Grandi Ospedali’ al Cardarelli, De Luca: Con stipendi di oggi il personale nuovo non lo avremo mai

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in foto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca (screen da diretta YouTube Koncept del 3º Open Meeting — Grandi Ospedali 2024)

“Oggi facciamo fatica a costruire i turni medici nei pronto soccorsi, come lo raccontiamo al governo? Non c’è più personale. Abbiamo fatto diversi concorsi, abbiamo recuperato 50 tra specialisti e specializzandi ma mancano gli interventi di fondo che devono partire dal livello retributivo del personale al pronto soccorso, se rimaniamo allo stipendio di oggi il personale nuovo non lo avremo mai. Se facciamo scelte importanti anche accorciando l’età per andare in pensione se sei al pronto soccorso avremo risultati, ma oggi queste scelte non arrivano. Né sono arrivate nel passato, quando si prevedeva quello che ora davvero sta accadendo e cioè che rischiamo di non garantire il pronto soccorso negli ospedali di alto livello, non solo in luoghi di periferia”. Lo ha detto il Governatore della Campania Vincenzo De Luca nel corso del suo intervento alla giornata inaugurale dell’evento nazionale “Grandi Ospedali” cominciato oggi al Cardarelli di Napoli e che domani proseguirà al polo di Biotecnologie della Federico II.

“Oggi la sanità pubblica in Italia non è mantenuta con i fondi necessari e non ha sviluppo. In questo momento non tutte le valutazioni del ministero coincidono con le nostre valutazioni, e in più veniamo da decenni di mancata programmazione e di distrazione da parte dei Governi precedenti”. L’evento ha coinvolto direttori degli ospedali pubblici di tutta Italia a cui De Luca ha sottolineato come “le valutazione non sono incoraggianti – ha detto – sui dati nazionali, ma poi c’è quello che riguarda noi come Campania e Sud, dove i problemi sono moltiplicati e drammatizzati. Il primo problema è che dobbiamo decidere quale sanità vogliamo offrire al cittadino, va deciso quando vengono fatti i bilanci degli ospedali, per capire quante risorse vogliamo destinare. Noi avremmo bisogno oggi di 4,5 miliardi di euro per reggere l’ordinario. Dove troviamo queste risorse? Li troviamo se rinunciamo alla riforma che riducono le tasse alle partite Iva e diciamo a loro che abbiamo la vita delle povera gente in Italia in bilico e che questi 4,5 miliardi li mettiamo nella sanità pubblica. E’ una scelta sul sistema che vogliamo portare avanti. E’ stata fatta dal Governo la scelta sulla partita Iva, dal mio punto di vista una scelta di scarsa responsabilità rispetto alla priorità assoluta che abbiamo in Italia”.