Una lista unitaria per le elezioni dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Napoli. Chiamate al rinnovo delle cariche elettive i prossimi 25, 26, 27 novembre 2017, i medici si presentano con una sola lista “Unisci il tuo Ordine”. Si ricandida come presidente l’uscente Silvestro Scotti, il quale ha sottolineato di voler “rafforzare la partecipazione dell’ordine e il ruolo nel rapporto con la Regione, le aziende ospedaliere”. “L’Ordine è a difesa della salute del cittadino – dice – per il diritto equo di accesso alle cure”. Rispetto alle vaccinazioni, Scotti ha ribadito che l’Ordine “non ha mai rifiutato un confronto, ma dentro la scienza e non al di fuori”. “Restiamo dell’idea – spiega – che l’obbligo informativo venga prima di tutto”.
Alla termine del triennio, così come spiegato durante la presentazione della lista, l’Ordine intende continuare la propria proposta di stabilità e crescita. L’obiettivo è potenziare i professionisti sia rafforzandone il ruolo primario nei vari contesti assistenziali e istituzionali sia consolidando una identità professionale sempre più forte. Quattro i punti fondamentali che si intende perseguire: tutelare la professionalità e professionisti; investire sui giovani; mantenere il ruolo di salvaguardia della salute dei singoli e del territorio; servizi agli scritti. In quest’ultimo caso, l’Ordine dovrà continuare – come si legge nel programma – A rappresentare un luogo fisico di incontro, studio, supporto alla ricerca, formazione. Tra i candidati Maria Triassi, direttore del Dipartimento di Sanità pubblica dell’Università Federico II di Napoli. “Sono stati coinvolti molti rappresentanti del mondo universitario – dice – e questo perché l’università non è più il luogo della formazione del medico o della sua specializzazione, oggi entra a pieno titolo anche nel post specializzazione perché c’è una grande richiesta di formazione costante continua”. Mario Delfino, in lista per l’Ordine, ha evidenziato che “il lavoro fino a qui svolto ha visto coinvolgimento non solo delle componenti sanitarie territoriali, ma anche quelle ospedaliere e accademiche”. “E’ un aspetto che ha caratterizzato le ultime consiliature – conclude – ed è un percorso che deve proseguire”.