Napoli svetta nella classifica dell’abusivismo e la Campania non è da meno, segnando il record nazionale per numero di Napoli svetta nella classifica dell’abusivismo e la Campania non è da meno, segnando il record nazionale per numero di reati legati al ciclo del cemento illegale nel 2012. Ma non è tutto. Il fenomeno è infatti così vasto che non ha risparmiato nemmeno l’area archeologica di Pompei, dove nel gennaio del 2013 i carabinieri hanno scoperto 3 villette tirate su senza autorizzazione proprio a ridosso degli scavi. E poi c`è Ischia che, con oltre 600 immobili colpiti da ordine di demolizione determinato da sentenza definitiva, è il simbolo indiscusso del cemento selvaggio. “L’abusivismo edilizio rappresenta un’autentica piaga nazionale; prospera indisturbato da decenni e non conosce crisi, nutrendosi di alibi e giustificazioni. Abbiamo occupato le coste, i letti dei fiumi, i pendii delle montagne, senza pensare, non solo al danno paesaggistico, ma nemmeno al pericolo di realizzare case, terrazze, alberghi, scuole, uffici in aree dove non si dovrebbe nemmeno piantare una tenda da campeggio”. Così Legambiente, che oggi ha presentato un report sull’abusivismo edilizio, “L’Italia frana, il Parlamento condona”. Abusiva una nuova casa su dieci – Nel 2013, secondo la stima del Cresme, in barba alla crisi economica che ha colpito duramente il settore edile, sarebbero stati costruiti 26mila immobili illegali, tra ampliamenti e nuove costruzioni: oltre il 13 per cento del totale delle nuove costruzioni. Significa che grosso modo una nuova casa su dieci di quelle sorte nell’ultimo anno è fuorilegge. E se il 2013 è stato un anno ricco di demolizioni – anche molto importanti come gli scheletri di Lido Rossello e di Scala dei turchi sulla costa agrigentina ad esempio, rimossi dopo vent’anni di battaglie legali – è stato anche un anno denso di tentativi per approvare in Parlamento un nuovo condono mascherato sotto le forme più diverse. Cinque tentativi di condono – Tra emendamenti e disegni di legge, Legambiente ne ha contati cinque. Ben 22 dal gennaio del 2010, tutti rispediti al mittente, anche grazie all’attiva opposizione dell’associazione. Ma l’ultimo, il ddl Falanga è passato un mese fa al Senato con 189 sì, 61 no e 7 astenuti. Campania maglia nera della legalità – Con i suoi 175mila immobili abusivi, è la regione che vanta il primato nazionale per numero di reati legati al ciclo del cemento illegale nel 2012, con 875 infrazioni accertate dalle Forze dell’ordine nel 2012, il 13,9 per cento del totale nazionale. Napoli è la prima provincia d’Italia, con 305 infrazioni accertate (il 4,8 per cento del totale nazionale), seguita da Salerno, con 267 (il 4,2 per cento). Una delle zone più colpite è il litorale Domitio-Flegreo. Il fenomeno è così vasto che non ha risparmiato nemmeno l’area archeologica di Pompei, dove nel gennaio del 2013 i carabinieri hanno scoperto 3 villette tirate su senza autorizzazione proprio a ridosso degli scavi. E poi c`è Ischia che, con oltre 600 immobili colpiti da ordine di demolizione determinato da sentenza definitiva, è il simbolo indiscusso del cemento selvaggio. Il far west delle coste siciliane – È la Sicilia, invece, a guidare la classifica 2013 dell’abusivismo edilizio nelle aree demaniali costiere, con 476 illeciti, 725 persone denunciate e 286 sequestri. Nella regione, ci sono sempre state enormi difficoltà ad applicare la legge che prevede l’acquisizione e la successiva demolizione degli immobili: sono ancora in piedi le circa 5mila case costruite sulla spiagge di Castelvetrano-Selinunte e di Campobello di Mazara (solo una piccola parte delle circa 50mila stimate su tutte le coste siciliane), le 560 case nella zona di massima tutela della Valle dei Templi, le oltre 400 della Riserva della Foce del Simeto a Catania, i circa 360 immobili di Pizzo Sella, la famigerata “collina del disonore” a Palermo , di cui 300 sono scheletri. Gli abbattimenti impossibili – Accanto alle promesse di sanatoria, inoltre, il nuovo cemento illegale può contare su un altro “incentivo” micidiale: la quasi matematica certezza che l`immobile abusivo non verrà abbattuto. Il rapporto tra ordinanze ed esecuzioni è bassissimo: le demolizioni superano di poco il 10 per cento. La città con il maggior numero di ordinanze di demolizione emesse è ancora una volta Napoli, con 16.837 provvedimenti, che però riesce a portarne a termine solo 710, pari al 4 per cento.