Mattioli (Confitarma): Per battere la burocrazia non bastano i decaloghi, ci vuole una volontà comune

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In foto Mario Mattioli
“Il cluster marittimo italiano non è ancora riuscito ad esprimere una effettiva compattezza di intenti: ogni componente elabora proposte, tutte in gran parte condivisibili ma spesso caratterizzate da un individualismo che inevitabilmente tende a svalutare l’interesse comune”. Ad affermarlo è Mario Mattioli, presidente di  Confitarma, all’Assemblea Generale di Federagenti, tenutasi oggi a Portonovo, incentrata sull’esigenza di “sbloccare” il comparto marittimo-portuale con azioni che incidano sulla burocrazia. Nel commentare il “Decalogo per lo Sbloccamare”, presentato da Gian Enzo Duci, Mattioli ha detto che “vi sono molti punti condivisibili”. Tuttavia, ha aggiunto,  esistono tanti altri decaloghi fatti negli anni in tema di sburocratizzazione “a cominciare dalla grande mole di documentazione in materia prodotta da Confitarma”. “In questo delicato momento per il nostro Paese e in particolare per il nostro settore – ha aggiunto il presidente di Confitarma – , è quindi importante essere uniti e solidali. In quest’ottica, come presidente della Federazione del Mare – ha aggiunto Mario Mattioli – sarei più che felice di poter accogliere in quella sede tutti coloro che sono disponibili a condividere gli obiettivi per formulare finalmente proposte che veramente possano restituire forza al cluster marittimo italiano”. “Occorre una vera e concreta volontà a lavorare insieme per un obiettivo comune, prima di chiedere alla politica di essere efficace come regolatore”.