Matera: una Città amata da artisti, intellettuali e scrittori

Nel secondo dopoguerra, Matera si impose alla coscienza culturale e politica della nazione, non solo come “vergogna”, per la miserabile condizione in cui vivevano i contadini, ma soprattutto per la scoperta Nel secondo dopoguerra, Matera si impose alla coscienza culturale e politica della nazione, non solo come “vergogna”, per la miserabile condizione in cui vivevano i contadini, ma soprattutto per la scoperta di quel suo unico e straordinario Habitat. Salì alla ribalta per quella sua misteriosa dimensione di Città sospesa nel tempo, per la storia del suo millenario sviluppo, per i tanti e inesplorati risvolti architettonici, urbanistici e antropologici. La Cultura che si sprigionava da quelle pietre e la civiltà che aveva prodotto proiettavano i Sassi verso il riconoscimento a Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Ciò avvenne soprattutto dopo la pubblicazione della pregevole opera dell’Architetto Pietro Laureano, che disvelò all’Italia e all’Europa la bellezza, il fascino e la storia di quei millenari “Giardini di Pietra”. Matera divenne allora una tappa importante e significativa nella produzione artistica di numerosi uomini di cultura, con originali e realistiche forme espressive che si riversarono nel Cinema, nella Letteratura, nell’Arte, nella Musica, nella Pittura e nella Scultura. Matera che incanta e seduce registi, fotografi, scultori, letterati, poeti, sale ora alla ribalta della storia come Capitale della Cultura europea. Non ci sono soltanto Pasolini, Levi, Gibson a descrivere o a scegliere Matera. Viene “narrata” anche da altri personaggi illustri. Intellettuali che hanno conosciuto la Città dei Sassi, negli anni Cinquanta. Oppure, dopo gli anni Ottanta, quando ebbe questo esclusivo riconoscimento dall’Unesco. Tra le tante testimonianze, eccone alcune, di illustri visitatori e ammiratori di Matera. Anche loro hanno contribuito al raggiungimento di questo storico traguardo. Che, a dire il vero, non coinvolge solo Matera ma tutta la Basilicata. Un successo che rende onore alla cultura e alla civiltà contadina, prima ancora che al Mezzogiorno e alle nostre terre d’Italia. Ecco, qui di seguito, alcuni “flash” scattati su Matera. Matera, una sfida per l’Europa L’Europa sta affrontando una forte crisi, le vecchie certezze si stanno sgretolando e i modi tradizionali di operare mostrano segni di profonda debolezza. La crisi riguarda anche i valori e la capacità di giudicare quello che conta veramente. La prima sfida, forse la più importante, è gestire un’economia avanzata in modo da generare non solo valore economico ma anche giustizia sociale e qualità ambientale. La seconda grande questione è quella di promuovere l’adozione da parte della società civile e delle istituzioni di un ethos all’interno del quale i cittadini disegnino, producano e cocreino le loro città, coltivando un nuovo e più ricco senso democratico. In terzo luogo, si tratta di creare un clima di apertura mentale che valorizzi la soluzione creativa dei problemi e che fornisca una piattaforma per pensare, progettare e agire insieme, con coraggio. Tale cambiamento di prospettive e priorità costituisce un progetto culturale di proporzioni enormi. Una città che riesca a fare questo, specialmente in Italia, potrebbe offrire insegnamenti utili al resto di Europa e non solo. Matera ha le carte in regola per raccogliere queste sfide. É una città al contempo ordinaria e straordinaria. É ordinaria in quanto circa il 75% degli italiani vive in città con meno di 100.000 abitanti e questo è vero anche per l’Europa nel suo complesso. Le città di questo tipo condividono gli stessi problemi e possibilità. Ma Matera è anche una città straordinaria per il forte impatto che ha su chi la visita e chi la abita. Una carica di energia primordiale che attraversa il corpo alla vista dei Sassi e del profondo canyon della Gravina. É in luoghi come Matera che la civiltà ebbe inizio. La città ha una convivialità speciale, scaturita dallo scolpire e scavare insieme case nella roccia. A Matera si percepisce la forza degli elementi. Il cosa, il perché e il come dello sviluppo di Matera nel corso della storia costituiscono le precondizioni per creare la nostra proposta di programma culturale per il 2019. Charles Landry, Esperto in rinnovamento urbano e città creative Matera Capitale dei paesi Qui non ci sono case sparse, tutto è connesso e intrecciato. Città sofiata dall’interno, città scultura in cui tutti i volumi di spazio e di terra si alternano e si equilibrano mirabilmen­ te. Natura ed architettura, più natura che architettura, città un tempo più abitata che co­ struita. Architetture scavate, costruzioni fondate sul levare piuttosto che sull’aggiungere: intimamente poetiche, dunque. Le case come fiori di pietra, piccole come cellette d’api. Cristalli di tufo, trepida ragna­ tela sassosa. Città d’oriente, bizantina, anatolica. Città ip­ notica in cui circola un’atmosfera antica nella quale ancora un po’ si può guarire andando dietro al paesaggio, disamo­ rando la civiltà dell’impazienza. Ci sono città bellissime col­ me di storia e di tesori artistici ma sono storie e bellezze che hanno già parlato. Ecco la bellezza di un luogo spoglio senza capannoni ed of icine. E ogni luogo diventa il centro. Franco Arminio ­Poeta e paesologo Matera, dove la cultura è scambio La vicenda umana di Matera è così pregnante e continua, tra memoria e nuova produzione di storia, da testimoniare l’ininterrotto cammino della umanità. Matera possiede da oltre 9000 anni il valore emblematico di città, cioè di luogo distillato nel tempo dalla capacità aggregativa di una comunità. La coppia tempo­spazio ha creato l’unicità di un territorio, carico di forza attrattiva e capace di esaltare il ruolo magnetico della città. Per tale ragione a Matera il conoscere si sviluppa come processo del tutto naturale perché luogo fecondo di ispirazioni e di creatività, obbligate componenti per una cultura che non vuole essere consumo, bensì produzione, scambio e diffusione. Raffaello De Ruggieri ­ Presidente Fondazione Zétema Matera, lo schermo che riflette Ho portato dei giovani filmaker israeliani sulla Murgia a guardare il totale di Pasolini che ha segnato Matera come Gerusalemme cinematografica. Nel loro volto la meraviglia rapita che solo la Passione cinematografica può regalarti. Pasolini arrivò a Matera dopo sopralluoghi internazionali che lo portarono a riflettere sul fatto che il suo Vangelo aveva bisogno di un luogo ossimoro in cui il contemporaneo toccasse l’alba dell’uomo. Matera con “Il Vangelo secondo Matteo”, girato nel set naturale dei Sassi, divenne città cinematografica iniziando uno straordinario racconto filmico che arriva ai giorni nostri. Ancora oggi Pasolini parla al mondo. Matera è sempre più madre­ Madonna dei linguaggi cinematografici. Hollywood e ribelli se ne contendono frames e spezzoni. Anche questo è patrimonio dell’umanità: anche questa è innovazione. Paride Leporace ­ Direttore Lucana Film Commission La Martella, il regalo di Olivetti Adriano Olivetti arrivò a Matera per la prima volta nel 1949. Si innamorò immediatamente di quella terra riarsa, di quei contadini ruvidi, di quelle architetture popolari e solenni al tempo stesso. Per questo chiese a Ludovico Quaroni di immaginare un nuovo borgo agricolo dalla concezione innovativa. Così nacque il Borgo La Martella. L’anno scorso, grazie al Comune di Matera, abbiamo inaugurato nel borgo, la Biblioteca dedicata a mio padre. Nei prossimi anni porteremo a Matera il progetto “Nuovi committenti” per continuare il lavoro avviato negli anni ‘60 e portarlo in piena dimensione contemporanea, facendo lavorare insieme artisti e cittadini. Il recente volume “Matera e Adriano Olivetti” suggella le relazioni tra la nostra istituzione e un territorio che profondamente amiamo. Laura Olivetti – Presidente Fondazione Olivetti Le Gravine, identità comune Le Gravine sono formazioni naturali che caratterizzano con strutture tipiche ed eccezionali il paesaggio delle Murge pugliesi e lucane. Questi profondi valloni, che si susseguono con andamenti semi paralleli seguendo l’orografia del Golfo di Taranto, hanno centri storici simili accomunati dalla identica matrice geografica. L’iscrizione dei Sassi di Matera nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO ha presentato le Gravine all’interesse internazionale e la candidatura a Capitale Europea della Cultura 2019, fortemente appoggiata da Gravina in Puglia, costituisce una nuova opportunità comune. Orridi burroni e valli incantate, pendii impervi e fenditure umide, grembi protettivi e baratro verso l’ignoto, le Gravine sono il fattore d’identità di questa nostra terra arida easpra, madre e nutrice. Laura Marchetti ­ Assessore alla cultura Gravina in Puglia