Il 17 ottobre scorso il Presidente della Giuria dell’Unione Europea, Steve Green comunicò al Ministro Dario Franceschini che Matera era stata designata come Capitale europea della cultura per il 2019. Le altre Il 17 ottobre scorso il Presidente della Giuria dell’Unione Europea, Steve Green comunicò al Ministro Dario Franceschini che Matera era stata designata come Capitale europea della cultura per il 2019. Le altre città italiane in gara erano Ravenna, Cagliari, Lecce, Perugia, Assisi e Siena. Nella Città dei Sassi e in tutta la Basilicata, in pochi ci credevano, ma in tanti ci speravano. La Capitale europea della cultura nasce nel 1985 per promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico e culturale dei Paesi membri dell’Ue. Il titolo viene assegnato a due dei Paesi membri dell’Unione Europea. Atene è stata la prima a vincere nel 1985. L’Italia è stata rappresentata in passato da Firenze nel 1986, Bologna nel 2000 e Genova nel 2004. Nel 2019 è di nuovo la volta dell’Italia con Matera, insieme a Plovdiv per la Bulgaria. Ed ecco avverarsi la trasfigurazione di Matera: la Città dei Sassi, vissuta e descritta per tutti gli anni ’50 come “vergogna nazionale”, diventa, come per incanto, Capitale europea della cultura. Un percorso, quello di Matera, iniziato già da tempo, con la consacrazione del suo habitat rupestre come patrimonio mondiale dell’Umanità. Un doppio riconoscimento, quindi, che consacra Matera, il suo popolo e la sua “magica” civiltà contadina, come una delle città più belle del Mondo, affascinante e irresistibile che ha sedotto e ispirato artisti, cineasti e intellettuali, primi fra tutti Pierpaolo Pasolini e Carlo Levi. “Questa investitura ha messo in moto un processo inarrestabile. – ha scritto il Sindaco di Matera Salvatore Adduce, nel dossier che ha illustrato la candidatura – Si respira uno straordinario clima di mobilitazione sociale che dimostra che un nuovo modo di fare cultura è possibile. Tutto questo ha contaminato l’intera Basilicata e molte aree limitrofe, in pratica tutti i comuni lucani, la Regione e le sue province hanno aderito alla nostra sfida. Ora si tratta di rigenerare insieme la Città, superando quella sfiducia e quel fatalismo che spesso caratterizzano i nostri comuni, la Basilicata e con essa il Mezzogiorno intero.” Con questa investitura, è stato detto da più parti, Matera e la Basilicata vogliono annunciare all’Europa che un altro Sud è possibile, smontando, una volta per tutte, gli stereotipi di un Mezzogiorno dolente e indolente, in perenne attesa di carità e assistenza. Matera, finalmente, spezza questo incantesimo e punta sulla cultura, perché questa è la sua Storia. La Città dei Sassi, patrimonio dell’Unesco, vuole proporsi all’Europa come esempio di sostenibilità e integrazione tra città e territorio, tra paesi e campagna, tra cultura e natura. Matera è orgogliosa di questo riconoscimento e vuol lanciare subito il suo messaggio: la Città non solo è bella e affascinante, suggestiva e accogliente; è sana e sicura; una Città in cui è bello venire e vivere una esperienza come nuovi “abitanti culturali”. Non solo turisti o viaggiatori, ma protagonisti di un presente che rimanda, con la visione dei Sassi, alla memoria e alla storia di una antica e “magica” civiltà mediterranea. E’ questo un messaggio rivolto soprattutto ai giovani che preparano il loro futuro. Matera offre questo presente, liberando spazi, visioni e opportunità. E’ un percorso che nasce nel 1952, quando fu varata la legge sui Sassi, e che continuerà ben oltre il 2019. Questa rubrica, offerta ai lettori del Denaro e accessibile sulla piattaforma Web, sarà dedicata alle notizie, agli eventi e ai progetti che scandiranno, d’ora in poi, non solo la Città di Matera, ma il suo territorio, la sua provincia e l’intera Basilicata. La Cultura come opportunità. La cultura che si scopre risorsa incommensurabile per generare, intorno a se, sviluppo, emancipazione e ricchezza.