Mascherine all’aperto, il Centro europeo per il controllo delle malattie: Necessarie se non c’è distanziamento

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“In ambienti all’aperto in cui il distanziamento non è possibile, va considerato l’utilizzo di mascherine per il viso“, per limitare la trasmissione di Covid-19. A sottolinearlo è il documento del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ‘Considerations for the use of face masks in the community in the context of the Sars-CoV-2 Omicron variant of concern’. Omicron, si legge, “ha un significativo vantaggio di diffusione e un aumento del rischio di trasmissione domestica rispetto a Delta”. Inoltre è più stabile su superfici plastiche e pelle umana rispetto al ceppo Wuhan e al Delta.
In particolare, si legge nel rapporto Ecdc, “dati sperimentali recenti non sottoposti a revisione paritaria indicano che Omicron è più stabile sulle superfici plastiche e pelle umana rispetto al ceppo Wuhan e al Delta” ma “non ci sono dati che dimostrino che abbia una maggiore capacità di sopravvivere negli aerosol o di essere trasmesse attraverso aerosol rispetto alle varianti precedenti”. Sulla base delle ultime evidenze scientifiche, il documento, online sul portale, conferma e aggiorna il precedente, dal titolo ‘Using face masks in the community: first update – Effectiveness in reducing transmission of Covid’ del 2021. Precisa, tra l’altro, che per l’uso appropriato è importante che le mascherine coprano completamente il viso “dal ponte del naso fino al mento e che sia correttamente regolata per ridurre al minimo lo spazio aperto”. La scelta del tipo di mascherina “dovrebbe considerare la disponibilità e la tollerabilità, oltre all’efficacia” ma in generale le FFp2 sono più efficaci delle chirurgiche e quelle chirurgiche più efficaci di quelle di comunità (o di stoffa). Infine, anziani, persone come malattie croniche e persone con alto rischio di contagio da Covid “dovrebbero prendere in considerazione l’uso di FFp2, se disponibile e tollerato”.