Manovra: dibattito a ‘Punti di vista’, corsa per l’approvazione

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Roma, 20 dic. (Labitalia) – I tempi per l’approvazione della manovra finanziaria sono strettissimi e c’è il rischio che qualcosa possa incepparsi da qui sino al 31 dicembre. A sostenerlo Walter Rizzetto, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Lavoro della Camera, ospite ieri di ‘Punti di vista’, il programma di approfondimento politico della Fondazione Studi consulenti del lavoro. “Mancano 12 giorni -ha sottolineato- all’esercizio provvisorio di bilancio. Significa che le casse dello Stato potranno andare a spendere 1/12esimo rispetto a quanto preventivato in termini di copertura in seno alla manovra”. Inoltre, “mancano poco più di 30 mld nel prossimo triennio e da qualche parte questi soldi dovranno essere distolti. Ad oggi ci sono solo le coperture per il reddito minimo garantito”, ha detto Rizzetto ribadendo che “quota 100 non è uno scardinamento della legge Fornero, ma una finestra temporanea di uscita. Una misura sbagliata, che poteva essere sostituita con quota 41”.

Per Alessandro Amitrano (M5S), membro della commissione Lavoro della Camera dei deputati, “è importantissimo che il Parlamento possa agire e apportare delle modifiche”, prima di arrivare al 31 dicembre. “Il nostro governo – ha aggiunto – con responsabilità ha trattato con l’Europa per ridurre questo deficit ed evitare una procedura di infrazione che non giovava a nessuno. Passare dal 2,4% al 2,04% è stato un primo obiettivo raggiunto e una soglia importante perché non andiamo a toccare i cardini della nostra manovra: quota 100 e reddito di cittadinanza che restano con la stessa platea e con le stesse condizioni previste”.

“Verosimilmente – ha proseguito Amitrano – il provvedimento arriverà alla Camera in terza lettura tra Natale e Capodanno e cercheremo di chiudere nel miglior modo possibile”.

In attesa di conoscere quali misure saranno contenute nella legge di bilancio per il 2019, positivo l’intervento a favore delle imprese, che prevede una riduzione dei premi Inail di circa il 30%. Un tentativo di ridurre il cuneo fiscale attraverso “un intervento intelligente, che utilizza i soldi in più che l’Inail ricava fra l’avanzo delle prestazioni che eroga e i premi che incassa, ridistribuendoli alle aziende, senza per questo incidere sulla sicurezza dei lavoratori”, ha dichiarato Rosario De Luca, presidente della Fondazione Studi consulenti del lavoro. “Certo, il premio Inail non è l’onere più gravoso per le imprese, ma questo intervento va nella giusta direzione”.

Il dibattito si è poi spostato sull’ecobonus, che “vuol dire dare incentivi a chi sostituisce la propria auto con una elettrica, ibrida o a metano: un cavallo di battaglia del M5S che va in favore della tutela dell’ambiente, tassando chi sceglie auto altamente inquinanti”, ha chiarito Amitrano, precisando che l’incentivo vale per le nuove immatricolazioni e non colpisce le utilitarie.

E sul Global Compact, dopo il voto della maggioranza alla mozione che rinvia la decisione sull’adesione. Per Rizzetto, “è evidente che tra Lega e M5S non ci sia un accordo su questo tema”. “Noi chiedevamo un impegno, ma il governo ha rinviato una decisione che doveva essere presa e bloccata un mese e mezzo fa quando abbiamo espresso preoccupazioni ampie rispetto a quanto detto”, ha concluso.