Manovra 2024: le tasse sono realmente in diminuzione? Il punto di una società specializzata

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È vero che con la Manovra 2024 si ridurranno le tasse a carico dei cittadini? A porsi questa domanda sono pressoché tutti gli italiani, ben consapevoli del fatto che la riduzione delle tasse è uno degli slogan più “cavalcati” dai governi di turno, ma che spesso non trova, poi, un riscontro tangibile nella quotidianità.

A fare il punto sulla Manovra 2024 è Soluzione Tasse, società specializzata in consulenza fiscale e tributaria per imprenditori e professionisti che offre anche degli utili servizi dedicati alle famiglie e alle semplici persone fisiche, come quelli di consulenza patrimoniale.

Non esitiamo, dunque, e scopriamo cosa è emerso dall’analisi effettuata da quest’azienda.

Non si può sostenere che le tasse si ridurranno in maniera “tout court”

Possiamo subito dire che, secondo Soluzione Tasse, non è vero che con la Manovra 2024 le tasse andranno a diminuire: se ciò è vero per alcuni aspetti, su tutti il taglio del cuneo fiscale, di cui si è tanto discusso, è vero anche che cresceranno le cosiddette tasse occulte, ovvero quelle meno palesi agli occhi dei cittadini, ma comunque assolutamente destinate ad impattare sulla loro situazione economica.

Diversi incrementi riguarderanno i possessori di immobili, ma, come vedremo a breve, ad aumentare saranno anche tasse di tutt’altro tipo.

Gli aumenti delle tasse inerenti gli immobili

Per quel che concerne gli immobili si segnala anzitutto l’aumento della cedolare secca, regime a cui possono facoltativamente aderire i proprietari di immobili che li propongono in affitto: nel caso in cui il proprietario affitti più di un appartamento all’anno per brevi periodi (i cosiddetti “affitti brevi”), dovrà riconoscere un’aliquota del 26% piuttosto che del 21%.

Passerà dall’8% all’11% la ritenuta d’acconto sui bonifici parlanti, ovvero quelli effettuati per pagare spese recuperabili tramite agevolazioni fiscali, mentre l’IVIE, Imposta sul valore degli immobili situati all’estero, salirà dallo 0,76% all’1,06%.

Gli aumenti riguardano anche chi ha usufruito del Superbonus 110%: se si vende un immobile oggetto di tale incentivo nei 10 anni successivi al termine della ristrutturazione, è prevista una tassa del 26% sulla plusvalenza ottenuta.

Al momento, è utile sottolinearlo, tale misura riguarda solo coloro che hanno usufruito del Superbonus 110% tramite sconto in fattura o cessione del credito, ed è inoltre esclusa per le prime case.

Altri aumenti significativi previsti dalla Manovra 2024

La Manovra 2024 prevede incrementi delle imposizioni fiscali anche per chi possiede prodotti finanziari all’estero, inclusi semplici conti correnti e libretti di risparmio: raddoppierà infatti l’IVAFE, Imposta sul Valore delle Attività Finanziarie all’Estero, che vedrà passare la relativa aliquota dal 2 per mille al 4 per mille.

Ad essere toccati dagli aumenti saranno anche i cittadini che non possiedono né immobili, né prodotti finanziari: è stato infatti previsto un aumento dell’IVA su diversi prodotti di uso comune.

Nello specifico, è previsto un passaggio dal 5% al 10% su prodotti di igiene intima femminile, latte in polvere e pannolini, l’aliquota sarà invece del 22% per i seggiolini per le auto; aumenti anche per i fumatori: un pacchetto di sigarette costerà dai 3 ai 10 centesimi in più, mentre il tabacco trinciato costerà dai 20 ai 30 centesimi in più a busta.

Avere piena consapevolezza dei cambiamenti è fondamentale

È dunque evidente come non si possa parlare di una riduzione delle tasse in maniera “tout court”, semplicemente, come spesso avviene nelle riforme di grande portata, il peso del Fisco è stato distribuito in maniera differente.

Quando si verificano cambiamenti così significativi, ovviamente, è fondamentale essere informati e, laddove possibile, prendere le dovute contromisure; un suggerimento, questo, che non riguarda soltanto imprenditori e professionisti, ma anche i semplici cittadini che devono cercare di tutelare i propri redditi ed i propri risparmi.