Maestro di regia Ischia, Paolo Genovese: Ecco i miei nuovi progetti

Paolo Genovese è tra gli special guest della quattordicesima edizione di “Ischia Global Fest”, la rassegna internazionale di cinema e di musica che anima l’isola verde nel periodo estivo. Premiato all’Ischia Global Fest per “Perfetti sconosciuti” come miglior film dell’anno, Genovese si è anche misurato al Festival di Vicedomini, in qualità di docente della Master Class che coprirà l’intera manifestazione ischitana

Genovese, una nuova esperienza ad Ischia come “maestro” di regia?
Sì, è stata per me un’esperienza molto divertente intervenire alla Master Class di Bernard Hiller, eclettico acting coach ed autore di un libro molto interessante dal titolo “Stop Acting Start Living”, illustrando ad aspiranti attori provenienti da tutto il mondo, qualche elemento basilare per intraprendere la professione di attore.

Quali suggerimenti ha trasmesso agli allievi?
Per chi è dall’altra parte della macchina da presa come me, i consigli sono molto elementari, spesso però trascurati dai neofiti del settore, che incappano in piccoli errori, ma per noi del mestiere considerati clamorosi. Il primo “comandamento” è quello di affrontare un provino solo dopo aver assimilato bene il testo; molti aspiranti attori arrivano alla selezione con le battute non a memoria, spesso si dimenticano, devono riprendere a leggere il testo per ricordarlo, mettendo il regista in una situazione estremamente imbarazzante.

Genovese, attori si nasce o si diventa?

Io penso che in qualunque tipo di attività giocano due elementi fondamentali; il talento naturale ed una preparazione di base. Se una persona nasce con una determinata inclinazione alla recitazione, la tecnica specifica può solo aiutare a svilupparla ed a migliorarla. Non è vero che attori si nasce; lo si può anche diventare con un’accuratissima e seria preparazione. I due connotati, talento e studio sono tra loro complementari; altrimenti si finisce per essere “attore a metà”, “attore di testa” o “di pancia”.

Qual è l’input che la spinge a scegliere nei suoi film un attore anziché un altro?
Quando scrivi una sceneggiatura, immagini i personaggi nei loro tratti somatici e nel loro modo di fare e fai un casting con la consapevolezza che nessun attore potrà mai essere identico a quel protagonista, frutto della tua mera fantasia, ed a quel punto, individui l’attore che più gli si avvicina.

Il suo ultimo lavoro “Perfetti sconosciuti”, più volte premiato ed esportato in 35 paesi nel mondo: perché tanto successo?
L’esportazione del mio film deriva dal fatto che esso tocca un argomento assolutamente trasversale che investe qualunque soggetto che ha un cellulare ed un segreto da nascondere . Probabilmente questa trasversalità è molto piaciuta anche per fatto di raccontare l’uomo con le sue debolezze attraverso lo strumento che sta cambiando il mondo ovvero il cellulare.

Quanto incide la tecnologia odierna sulla crisi dei rapporti interpersonali?
Si tradiva prima e si tradisce oggi; la differenza è che se prima le debolezze umane erano custodite nel nostro cuore e nella nostra mente, oggi vengono da noi stessi forse anche con leggerezza, trasferite nella SIM , per cui sono espugnabili; in tal modo si crea una sorta di “coscienza tecnologia” alla quale virtualmente tutti possibile accedere. Recentemente il Tribunale Civile, stilando una statistica generale riguardo le cause di separazione coniugale, ha annoverato tra i primi posti, la chat, facebook, il telefonino, ovvero la scoperta di tradimenti coniugali tramite i contatti telematici.

Il film “Perfetti Sconosciuti” si svolge durante una cena con i protagonisti seduti intorno ad un tavolo; perché questa scelta?
Avevo la necessità di mettere tutti i personaggi face to face, senza possibilità di fuga ed ho scelto il convivio che per eccellenza simboleggia l’unione, l’intimità tra i commensali.

Nei suoi film , il tema ricorrente è la famiglia con il suo ventaglio di rapporti.
Sì ed il motivo è semplice: la famiglia è il nucleo primordiale da cui si sviluppa l’intera società.

Tra i temi di “Perfetti Sconosciuti” c’è anche l’omosessualità, oggetto di grandi fermenti socio-giuridici in quest’ultimo periodo.
In realtà l’argomento della omosessualità in questo film è affrontato in modo più ampio, non interessandomi il problema dello stesso in senso stretto; desideravo affrontare il discorso della tolleranza intesa in senso lato, cioè il fatto che noi oggi abbiamo pubblicamente sdoganato tanti pregiudizi oltre all’omosessualità, quali il razzismo, la religione. In particolare mi sono posto questo quesito: Quanto siamo tolleranti verso il prossimo? . Essere omosessuali è una causalità, quando questa ti tocca di persona, come nel caso del film, ed investe due amici, riusciamo a reagire con la stessa ampiezza di vedute , con la stessa tolleranza coin la quale ci poniamo di fronte ad una situazione “pubblica” che ci tocca da lontano? . Il mio film è un’opera sulla diversità, di cui l’omosessualità non è che uno dei suoi aspetti più diffusi.

Genovese, regista affermato; chi voleva diventare da bambino?
Volevo fare il giornalista, poi ho cominciato a scrivere sceneggiature e quindi a fare il regista; se ci pensa si tratta di due mestieri molto simili; mentre il giornalista racconta storie vere, noi invece raccontiamo sullo schermo storie inventate.

A chi si ispira nelle sue opere?
Io tratto la commedia, mi piace quella inglese, a volte tagliente, intelligente , ironica, mentre per la commedia italiana, i miei idoli sono Scola, Monicelli Germi. La commedia racchiude in se tanti generi, il dramma, il fantasy, la comicità.

Progetti futuri?
Il mio prossimo film da regista si chiamerà “Il primo giorno della mia vita”; ci stiamo lavorando da qualche tempo, siamo alla prima stesura ed anche per questo film rischierò molto, vorrei girarlo all’estero. Contemporaneamente sto scrivendo un film per Gabriele Muccino che ho conosciuto al festival di Tribeca e che mi ha poi chiamato a Los Angeles per lavorare insieme, Con Gabriele, ci siamo intesi da subito. Ed ancora, sto scrivendo un terzo film “L’isola” che però girerà un altro regista.