M5S, Conte: “Se voto su di me risicato pronto a lasciare”

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(Adnkronos) – M5S, domani e lunedì il voto sulla leadership. Giuseppe Conte si dice pronto anche a un passo indietro nel caso in cui il risultato non fosse determinante. “Chiedo nuovamente la vostra fiducia e non mi interessa prendere il 50,1% dei voti – dice in un video social -. Anzi, vi dico che se il risultato fosse così risicato, sarei il primo a fare un passo indietro”. “A fronte di un risultato di misura, lascerei il Movimento che ha bisogno di una leadership forte. Ma in caso di una riconferma decisa, le cose inevitabilmente cambieranno”. “In questi mesi di un governo di emergenza che non è certo quello dei nostri sogni, abbiamo difeso le nostre conquiste che altrimenti sarebbero state cancellate” sottolinea. “Ora non basta più restare nelle difensiva. Io sono disposto anche ad avere contro tutti se questo vuol dire fare gli interessi dell’Italia e dei cittadini. Ma dobbiamo essere uniti e coraggiosi per rialzare la testa. E se mi accorderete una fiducia piena sarò presidente di un M5S orgoglioso della sua diversità e dei suoi valori”. “Non votatemi se pensate che il M5S debba stare nelle stanze dei bottoni e non sui territori. Non votatemi se pensate che deve diventare una forza moderate e conservatrice, che si sforza di piacere a tutti anche a costo di essere la brutta copia di altri partiti tradizionalmente divisi in correnti”. 

“Non sono stati mesi facili, stiamo dando vita a un M5S che si rinnova e non perde i suoi valori. E’ un cambiamento che ha incontrato anche al nostro interno delle resistenze, ha prodotto alcuni malumori e distinguo. Questo ha offerto al nostro esterno l’immagine di un M5S diviso, litigioso, contraddittorio invece di un M5S che rema tutto unito nella stessa direzione”.  

Tutto ciò “ha richiesto una dose aggiuntiva di pazienza. Ora però non possiamo più permetterci questa debolezza. Le sfide che ci attendono, ci impongono di essere uniti e compatti. Io non posso accettare che ci sia chi rema contro le nostre battaglie e le nostra azione politica, non posso consentire che, a fronte dello sforzo di molti, ci sia chi proprio al nostro interno lavora per interessi propri”.  

“Sarò il presidente di un M5S saldo nella sua esperienza di governo ma che non perde mai la sensibilità per ascoltare la voce di chi non viene ascoltato. Che dice no all’aumento massiccio delle spese militari a carico del bilancio dello Stato, soprattutto, in un momento del genere. Ma diremo sì a investimenti shock sulle rinnovabili e a sostegno senza precedenti di imprese e lavoratori in crisi”.  

“Sarò il presidente di un M5S che lotta per i lavoratori che hanno paghe da fame, che ancora aspettano una legge per il salario minimo. Di un M5S che non fa spallucce di fronte a contratti precari di un mese o addirittura di un giorno, non è questa l’Italia che vogliamo”. 

“Che lascia le centrali nucleari e al carbone fuori dai programmi di sviluppo. Sarò presidente di un M5S preoccupato e indignato a fronte di un milione di operazioni rinviate e a 20 milioni di esami diagnostici posticipati per via del Covid. All’Italia serve una forza politica che si batta per garantire ai giovani un protezione sociale per vivere con dignità. Oggi più che mai serve all’Italia la forza del M5S”.