Luna, per la Nasa un secondo lander oltre a quello di SpaceX

275
In foto una veduta del suolo lunare

La Nasa intende trovare un nuovo partner privato oltre a SpaceX per sviluppare un secondo lander lunare con cui trasportare gli astronauti delle future missioni Artemis sulla Luna: l’obiettivo e’ avere piu’ compagnie dedite a questo genere di servizio, in modo da garantire un sistema di trasporto ridondante ed efficiente nel giro di pochi anni. Per raggiungere questo obiettivo, l’ente spaziale americano intende portare avanti due percorsi paralleli. Il primo lo ha gia’ intrapreso nell’aprile 2021, siglando un primo accordo con la SpaceX di Elon Musk che prevede una missione dimostrativa non prima dell’aprile 2025. Sempre nell’ambito di quell’accordo, la Nasa intende ora chiedere a SpaceX di trasformare il sistema di atterraggio umano proposto dall’azienda in un veicolo spaziale che soddisfi i requisiti per i servizi ricorrenti in vista di una seconda missione dimostrativa. Allo stesso tempo, grazie a nuovi finanziamenti governativi, la Nasa vuole individuare un secondo partner privato sul mercato: per questo nelle prossime settimane chiedera’ alle compagnie americane di proporre nuovi concept di lander in grado di traghettare astronauti tra l’orbita e la superficie lunare per missioni successive ad Artemis III. “Questa strategia accelera i progressi verso una capacita’ di atterraggio sostenibile e a lungo termine gia’ nel periodo 2026 o 2027”, ha affermato Lisa Watson-Morgan, responsabile del programma Human Landing System presso il Marshall Space Flight Center della Nasa a Huntsville, in Alabama. “Ci aspettiamo di avere due societa’ che trasportino in sicurezza gli astronauti nei loro lander verso la superficie della Luna sotto la guida della Nasa prima di chiedere servizi, il che potrebbe portare a piu’ fornitori esperti sul mercato”. La decisione di sviluppare diversi lander con partner in competizione fra loro era gia’ nei piani originari della Nasa, ma poi la mancanza di fondi da parte del Congresso americano aveva portato a puntare tutto su SpaceX: la decisione aveva sollevato polemiche, anche da parte di altre due compagnie che avevano partecipato al bando, ovvero la Blue Origin di Jeff Bezos e Dynetics.