Milano, 25 feb. (Adnkronos) – “Con questo libro ho cercato di dire come il tempo agisce in noi e come noi dobbiamo ‘difenderci’ dal tempo, perché tutto tende a sparpagliare la nostra vita e a dividerla in pezzetti, come ben dice Pirandello, però io credo che rimetterla insieme, presentarci per tutto quello che siamo agli altri, in quello che facciamo nel lavoro e nella vita, sia una cosa giusta”. Parla così del suo ultimo libro, ‘L’imitazione di una foglia che cade’ (Aboca, 2020, 14 euro) Luca Doninelli, scrittore e docente di storytelling allo Iulm di Milano.
Il protagonista del romanzo è uno scrittore di successo, così abituato alla sua solitudine che si è quasi dimenticato di avere avuto una famiglia. Una mattina riceve un pacco inatteso, contenente un libro che gli era appartenuto e che sul momento non gli dice niente. Poi scopre che all’interno di quel libro, nascosto nella parte posteriore c’è il quaderno dove il protagonista aveva scritto il suo primo romanzo, mai pubblicato. La lettura di quelle pagine lo riporta a un’epoca lontana, a quando con un gruppo di amici uniti dalla passione per Barthes, Foucault, Derrida, frequentava la bancarella di libri di un anziano signore francese che tutti chiamavano Monsieur Pineau.
Proprio da quel luogo prenderà forma un nuovo viaggio, esistenziale e filosofico, che porterà il protagonista a chiudere inaspettatamente un cerchio, illuminando di senso un’intera esistenza. Una foglia d’acero, nascosta tra le pagine del quaderno, ma che si ripresenta nella vita del protagonista, evocata da un episodio — e che dà anche il titolo al libro — è il fil rouge tra la sua storia e quella degli alberi, che per Doninelli sono dei narratori potenzialmente perfetti: “Se non fossi un essere umano vorrei essere un albero, che vede quello che vede, non interpreta e non mente. Quale albero non ha assistito o partecipato a storie strane, o terribili, o brevemente felici, a storie di passione o di guerra, a storie di chi partiva e di chi tornava, al miracolo della fedeltà e dell’amore, alla quotidiana infedeltà, e ancora a inganni, soprusi, ricatti, strette di mano, riconciliazioni?”.
‘L’imitazione di una foglia che cade’ fa parte della collana ‘Il bosco degli scrittori’, che riunisce alcune voci della letteratura contemporanea (tra cui Carmine Abate, Enrico Brizzi e Alberto Garlini) per raccontare una storia partendo da un albero. Gli autori della collana saranno protagonisti anche al prossimo Salone internazionale del libro di Torino, in programma dal 14 al 18 maggio 2020, dove sarà allestito un vero bosco per ospitare incontri e presentazioni.
“Trovo straordinario che Aboca sia riuscita a schiodare il Salone del Libro dalla sua impostazione abitudinaria — ha sottolineato Doninelli — per fare qualcosa di completamente nuovo, in un evento che dagli anni ’90 ci ha presentato ben poche novità, non tanto nei contenuti, quanto nell’allestimento e nella presentazione della realtà del libro; sono molto contento di questo”.
Luca Doninelli ha esordito nel 1990 con ‘I due fratelli’ (RCS libri). Autore di numerosi romanzi e racconti, ha vinto il Grinzane Cavour, il Super Grinzane Cavour ed è stato due volte finalista al premio Campiello e una volta al premio Strega. Tra le sue ultime pubblicazioni ‘Fa’ che questa strada non finisca mai’ (2014) e ‘Le cose semplici’ (2015), entrambi editi da Bompiani, e ‘La conoscenza di sé’ (La nave di Teseo, 2017).