Londra, Luisotti dirige Trittico Puccini

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(ANSA) – LONDRA, 13 FEB – “Spero di portare in scena il vero Trittico del vero Puccini, e di farlo amare al pubblico inglese che tanto apprezza questo compositore italiano”. Lo dice il maestro Nicola Luisotti che da giovedì prossimo fino al 15 marzo dirigerà a Covent Garden ‘Il Tabarro’, ‘Suor Angelica’ e ‘Gianni Schicchi’, “con una regia bella ed intelligente” di Richard Jones e soprattutto con allestimenti “belli e diversi tra loro per ciascuna delle opere, fatti senza risparmiare e senza riciclare”, puntualizza il direttore d’orchestra che approda alla Royal Opera House dopo il “successo oltre le aspettative” del suo ‘Rigoletto’ alla Scala di Milano.
    Luisotti è pucciniano per nascita (è nato a Viareggio) e sente come una religione la musica del suo illustre concittadino. “Se vogliamo fare qualcosa di veramente moderno, dobbiamo tornare all’antico. La gente non è più interessata agli scatoloni grigi sul palcoscenico, vuole vedere scene vere ed opera vera. Non si possono far pagare 300 euro per vedere uno scatolone in scena”

(ANSA) – LONDRA, 13 FEB – “Spero di portare in scena il vero Trittico del vero Puccini, e di farlo amare al pubblico inglese che tanto apprezza questo compositore italiano”. Lo dice il maestro Nicola Luisotti che da giovedì prossimo fino al 15 marzo dirigerà a Covent Garden ‘Il Tabarro’, ‘Suor Angelica’ e ‘Gianni Schicchi’, “con una regia bella ed intelligente” di Richard Jones e soprattutto con allestimenti “belli e diversi tra loro per ciascuna delle opere, fatti senza risparmiare e senza riciclare”, puntualizza il direttore d’orchestra che approda alla Royal Opera House dopo il “successo oltre le aspettative” del suo ‘Rigoletto’ alla Scala di Milano.
    Luisotti è pucciniano per nascita (è nato a Viareggio) e sente come una religione la musica del suo illustre concittadino. “Se vogliamo fare qualcosa di veramente moderno, dobbiamo tornare all’antico. La gente non è più interessata agli scatoloni grigi sul palcoscenico, vuole vedere scene vere ed opera vera. Non si possono far pagare 300 euro per vedere uno scatolone in scena”