Si presenta giovedì 19 ottobre alle ore 11 il Rapporto ASviS 2024 nella Sala dell’Acquario romano in Piazza Manfredo Fanti 47 a Roma, e in diretta streaming. Il documento, realizzato con il contributo di mille esperte ed esperti, offre analisi e proposte per l’avanzamento dell’Italia rispetto ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile, a sette anni dalla scadenza dell’Agenda 2030. 17/10/23
L’Italia e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile è il titolo del Rapporto Asvis che sarà presentato – giovedì 19 ottobre alle ore 11 nella Sala dell’Acquario romano in Piazza Manfredo Fanti 47 a Roma, e in diretta streaming – a istituzioni, a esperte ed esperti, e al grande pubblico. Saranno prsenti tra gli altri il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco , il ministro Marina Calderone. Interverranno per l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile il direttore scientifico, Enrico Giovannini, e i presidenti, Marcella Mallen e Pierluigi Stefanini, in dialogo con le istituzioni.
Giunto alla sua ottava edizione, il Rapporto ASviS evidenzia progressi e ritardi del nostro Paese verso il raggiungimento dei 17 Goal dell’Agenda 2030 e identifica gli ambiti in cui bisogna intervenire per assicurare la sostenibilità economica, sociale e ambientale del modello di sviluppo.
Il Rapporto 2023, grazie al contributo dei mille esperti ed esperte delle oltre 320 organizzazioni aderenti all’Alleanza, fornisce un quadro delle iniziative introdotte nel mondo, in Europa e in Italia a favore dello sviluppo sostenibile, permettendo di fare una valutazione ragionata a metà del percorso dell’Agenda 2030, individuando le aree che richiederanno interventi decisi, tramite proposte articolate dai Gruppi di lavoro dell’Alleanza.
Per consentire all’Italia di attuare l’Agenda 2030, firmata da 193 Paesi delle Nazioni unite, è necessario infatti modificare significativamente le politiche pubbliche, nazionali ed europee, le strategie del settore privato e i comportamenti individuali e collettivi. L’urgenza è dettata dalle numerose crisi, a partire dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina, che hanno pesato negativamente sugli sforzi fatti dal 2015 a oggi.
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