L’Ipe: Buone notizie per il sistema pensionistico, i neo assunti di oggi guadagnano di più che in passato

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in foto Andrea Iovene

La scuola internazionale di alta formazione e business school IPE interviene in merito alla notizia della crisi Inps dovuta ai prepensionamenti e ai bassi salari dei giovani.
Emerge un evidente dato in controtendenza e un gap salariale a favore delle nuove generazioni rispetto alle precedenti.
A un anno dal titolo, la retribuzione mensile netta è, in media, pari a 1.384 euro per i laureati di primo livello e a 1.432 euro per i laureati di secondo livello, in calo, in termini reali, dell’1,4% per i laureati di primo livello e dello 0,5% per quelli di secondo livello rispetto al 2022.
A cinque anni dal conseguimento del titolo la retribuzione mensile netta è pari a 1.706 euro per i laureati di primo livello è a 1.768 euro per quelli di secondo livello; anche in tal caso, tali valori figurano in diminuzione, in termini reali, rispetto all’analoga rilevazione del 2022: -1,0% per i laureati di primo livello e -1,2% per quelli di secondo livello.
“I nostri allievi Master dopo 1 anno di lavoro in media superano i 1.500 euro ma soprattutto dopo 5 anni arrivano ad oltre 2.000 euro – commenta Andrea Iovene, responsabile Job Placement dell’Ipe -. L’osservazione dei cambiamenti positivi nei trend salariali rispetto alle generazioni precedenti è estremamente incoraggiante e rappresenta una buona notizia per i giovani lavoratori di oggi. L’aumento dei salari per i giovani evidenzia un progresso significativo verso una maggiore equità e riconoscimento del valore del lavoro delle nuove generazioni. Questo cambiamento apre nuove opportunità per i giovani lavoratori di costruire un futuro più solido e prospero, consentendo loro di avere una maggiore stabilità economica e di pianificare in modo più sicuro il proprio percorso professionale e previdenziale. È un segnale positivo che indica un miglioramento delle condizioni lavorative e delle prospettive economiche per i giovani date soprattutto dalla capacità e possibilità per i giovani di aderire a offerte formative estremamente performanti. Ci auguriamo che questo trend positivo possa continuare nel tempo, contribuendo a una maggiore inclusione e benessere per tutte le generazioni”.