L’interscambio tra università e produttori motore per l’incubazione d’imprenditorialità scientifica

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“La strada per comprendere il cambiamento climatico risale alla metà del XIX secolo, quando gli scienziati dell’epoca vittoriana condussero i primi esperimenti che dimostravano che la CO2 fuori controllo poteva, un giorno, cucinare il pianeta”, scrive Clive Thompson (“How 19th Century Scientists Predicted Global Warming”, JSTOR DAILY, December 17, 2019). Nel 1856, “Eunice Newton Foote, scienziata dilettante e illustre suffragetta, per la prima volta testò le capacità di intrappolamento termico di diversi gas” (ibidem). Se in sintonia con le indagini scientifiche si fosse prontamente avviato un processo imprenditoriale, più rapida e diffusa sarebbe stata la comprensione del cambiamento climatico, e più celeri i rimedi contro il riscaldamento globale.

L’incubazione d’imprenditorialità scientifica avviene anche mediante l’interscambio tra le università e i produttori. In Germania, è questo un lungo percorso di apprendistato attraverso i contratti di ricerca, l’integrazione tra équipe universitarie e industriali e la crescente partecipazione degli accademici allo sviluppo delle comunità territoriali d’insediamento dell’università e dell’industria. Similmente, in Italia, la comunità di innovazione tecnologica dell’Università di Padova, Unismart, supporta i ricercatori dei 32 Dipartimenti dell’Ateneo ed i suoi 60mila studenti nel creare un impatto sulla società attraverso la commercializzazione sistematica della proprietà intellettuale, dei risultati più promettenti della ricerca e delle competenze multidisciplinari. Unismart, inoltre, affianca gli imprenditori nelle loro sfide di innovazione e i team di ricercatori lungo il percorso che attraversano i loro progetti orientati alla creazione d’impresa.

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