L’ingegnere delle infrastrutture si forma a Napoli nella stagione del Pnrr

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Iscrizioni aperte, dal 1° settembre al 31 ottobre, a tutti gli studenti che intendono frequentare uno dei corsi di laurea dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Nel panorama dell’offerta formativa, anche il nuovo corso di Laurea in Ingegneria delle Infrastrutture e dei Servizi coordinato dal prof. Gianluca Dell’Acqua, che abbiamo intervistato per approfondire con lui le peculiarità e le opportunità del corso.
Gianluca Dell’Acqua è Professore Ordinario di Strade, Ferrovie e Aeroporti dell’Ateneo federiciano e docente di “Progettazione stradale e ferroviaria in ambiente BIM” al Master BIM e progettazione integrata sostenibile. E’, inoltre, componente del collegio dei docenti del Dottorato di Ricerca in Infrastrutture e Trasporti dell’Università di Roma La Sapienza ed è stato chairman della I-BIM International SIIV Summer School (2017), del congresso Transport Infrastructure and Systems (2017) e delle conferenze ICTTE on Traffic and Transport Engineering (2014 e 2016).

Professore, quali sono gli obiettivi formativi del corso di studi?
Con il corso di studi triennale in Ingegneria delle Infrastrutture e dei servizi ci proponiamo di formare ingegneri capaci di agire in contesti professionali altamente innovativi, volti ad una razionalizzazione delle attività di progettazione, verifica e validazione, anche attraverso la modellazione informativa e matematica delle costruzioni e dei servizi.
Il percorso formativo sviluppa infatti capacità professionali orientate sia alla costruzione e manutenzione di opere a rete e sistemi di infrastrutture civili, sia alla progettazione e gestione dei servizi da esse abilitate, quali ad esempio la gestione del patrimonio idrico o la mobilità di persone e merci. 

Le attività didattiche sono orientate all’immissione dei giovani nel mondo del lavoro?
Le attività formative sono altamente professionalizzanti e comprendono visite tecniche di cantiere, laboratori per l’apprendimento di software BIM – Building Information Modeling – e CAD, e seminari sulla sicurezza nei luoghi di lavoro con rilascio di certificazioni abilitanti. Ho ritenuto che incontrare i referenti aziendali, vedere applicazioni pratiche di quanto appreso nelle ore di didattica, ottenere crediti immediatamente spendibili nel mondo del lavoro, potesse essere un modo efficace per creare il percorso formativo dell’ingegnere delle infrastrutture. 

Di quali infrastrutture si occuperà il nuovo ingegnere?
L’ingegnere si occuperà di strade, ferrovie, porti, aeroporti, terminali intermodali, acquedotti, dighe, fognature, che sono componenti essenziali del territorio e della rivoluzione tecnologica che oggi coinvolge opere, impianti e servizi, in forma sistemica.
I tecnici del futuro, oltre ad una solida preparazione nel dominio dell’ingegneria civile, dovranno acquisire quindi conoscenze e competenze digitali, per progettare, costruire e gestire le infrastrutture e i servizi del domani.
Una nuova generazione di ingegneri capaci di ottimizzarne l’impatto sull’ambiente, la funzionalità, la sicurezza, e l’efficacia economica, garantendo ab imis la sostenibilità dell’opera.

Quali sono le competenze e le conoscenze che gli allievi acquisiranno frequentando il corso?
Il laureando acquisirà in particolare conoscenze e competenze ingegneristiche che gli consentiranno di operare nei settori delle opere per la protezione del territorio nei confronti delle piogge intense, delle frane e dell’erosione costiera, agli impianti di produzione dell’energia, alle opere per la raccolta delle acque reflue, ai materiali, ai sistemi costruttivi e alla stabilità geotecnica dei corpi viari, alle sovrastrutture stradali, alla qualità delle opere ed all’organizzazione e sicurezza dei cantieri, nonché alla progettazione e gestione dei sistemi di mobilità e di logistica avanzata. 

Quali sono gli sbocchi professionali e le opportunità di lavoro?
Alla fine del 2021 il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili ha annunciato di aver già assegnato il 98% delle risorse Piano Nazionale Ripresa e Resilienza di sua competenza, € 25,6 mld le risorse del Pnrr di competenza del Mims già “territorializzate”. Questo ci permette di avere un quadro esaustivo dell’impatto che gli investimenti in infrastrutture e mobilità, ma non solo, avranno nelle diverse aree del paese.
Il laureato sarà protagonista della fase di rilancio produttivo che ci accingiamo a vivere e della digitalizzazione della filiera delle costruzioni e dei servizi, una sfida e un’opportunità per la crescita di un settore economico fondamentale per il paese.
La Laurea in Ingegneria delle Infrastrutture e dei servizi è un’opportunità per i giovani che vogliono entrare nel mondo del lavoro dopo soli tre anni di studio universitario, i Laureati possono inoltre abilitarsi per iscriversi all’albo professionale degli ingegneri nel settore civile e ambientale, o eventualmente proseguire gli studi accedendo ad un qualsiasi corso biennale di Laurea magistrale nella classe dell’Ingegneria Civile. 

In conclusione, Professore gli studenti che desiderano iscriversi a questo corso di Laurea come possono contattarla?
Sono sempre a disposizione per qualsiasi chiarimento e gli interessati possono scrivermi una mail all’indirizzo gianluca.dellacqua@unina.it.