Liminaria, arte e nuove tecnologie. Nel Fortore si sperimenta il futuro (rurale)

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Ci sono luoghi dove il tempo sembra guardare al passato.Realtà dagli spazi sterminati, dove il vuoto è delimitato solo dall’estendersi verticale dei campi eolici, che disegnano così la linea dell’orizzonte. Ma il vuoto non è assenza, il vuoto può essere possibilità, concavità da colmare, accoglienza.  E’ in quest’ottica che ben si colloca Liminaria, progetto artistico audio- visivo giunto quest’anno alla sua terza edizione, che indaga i territori del Fortore beneventano.

 

Sabato 16 luglio 2016, presso  l’Istituto Cervantes di Napoli, il curatore Leandro Pisano ha presentato gli obiettivi che Liminaria si è ancora una volta posta, accarezzando la tematica del “Futuro Rurale” inteso nelle sue più diverse declinazioni e multiple visioni artistiche. Una sei giorni che, da lunedì 18 e fino a sabato 23 Luglio, ospiterà residenze artistiche, incontri, dibattiti, presentazioni, workshop, installazioni, live performance audiovisive e gastronomiche. Così tra quattro comunità fortorine, tra cui San Marco dei Cavoti, Baselice, Ginestra degli Schiavoni e Montefalcone di Valfortore, si esplorerà quell’idea di Futuro Rurale che suona quasi come una provocazione. “Un ossimoro – spiega Beatrice Ferrara, co-organizzatrice dell’evento nella sezione talk  – dove convivono una proiezione in avanti, propria del futuro, e una ruralità che sembra essere collocata indietro sulla linea del tempo, ma anche un’ibridazione tra l’esperienza rurale e quella urbana, che interessa la formazione dei giovani in città, così come un’apertura della dimensione locale all’internazionalismo“. Ad aderire al progetto sono infatti quattro artisti sonori provenienti dall’area sudamericana: Nandy Cabrera (Uruguay), David Velez e Miguel Isaza (Colombia) eFernando Godoy (Cile), mentre Maurizio Chiantone  sarà l’unico italiano tra gli artisti in residenza. 

 

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Tra le istituzioni che supporteranno l’evento, oltre ai quattro comuni fortorini coinvolti ed alla Comunità Montana del Fortore, ci saranno anche l’Ambasciata del Cile in Italia, l’Istituto Cervantes di Napoli ed il Centro di Studi Postcoloniali e di Genere dell’Università “L’Orientale” di Napoli. Numerosi gli ospiti in programma, da Iain Chambers, docente dell’Orientale di Napoli, ad Hilde Methi, curatrice norvegese del progetto Dark Ecology, così come il giornalista di Radio Due Tiziano Bonini. Come nelle scorse edizioni, parte importante dell’evento saranno una serie di workshop e laboratori che coinvolgeranno le comunità locali su diversi temi: dal design artigianale alla stampa 3D, dalla regia di documentari all’innovazione ed alla comunicazione di prodotto. Diversi i contributi che arriveranno dai partner dell’evento tra cui  Interferenze e Scafando, ideatori ed organizzatori dell’evento.

 

Può apparire difficile figurarsi un futuro per realtà quali quelle del Fortore beneventano, segnati dallo spopolamento giovanile e dall’isolamento, un isolamento che si sente intenso, veemente. Liminaria ha allora il merito non solo di  immaginare futuri scenari possibili, ma di farlo attraverso modalità insolite, con il linguaggio schietto delle nuove tecnologie della comunicazione e la potenza leggera del suono che sa farsi arte per tutto raccontare.