Un’assemblea pubblica dal titolo “Liberiamo Napoli dalle violenze” si terrà sabato 9 novembre alle ore 10 in piazza Cavour a Napoli. Ad organizzarla diverse realtà cittadine dell’associazionismo. “L’ennesima morte di un ragazzo, Emanuele, di 15 anni, è davanti ai nostri occhi – si legge nell’annuncio diffuso dagli organizzatori – una ferita che colpisce e interroga Napoli ancora una volta. In città e in provincia gli eventi criminosi commessi da giovani e adolescenti seminano morte, come purtroppo è accaduto anche a San Sebastiano al Vesuvio, dove per ‘futili motivi’ è stato colpito un altro giovane, Santo Romano, 19 anni. La città metropolitana è fuori controllo. Decine e decine di ragazze e ragazzi hanno perso la vita in questi anni tra le strade della città: vite spezzate da guerre di camorra, da violenze urbane, dalla marginalità, da contesti che vanno liberati dall’ingiustizia, dalla prevaricazione e dalla sopraffazione. Armi, troppe armi. Pistole, esplosivi, armi di medio e piccolo taglio circolano tra le strade, le piazze, i vicoli e le scuole della nostra Napoli e feriscono, ammazzano, provocando dolore e morte. Armi e droghe, troppo facili da acquistare. Armi e droghe che finiscono nelle mani di giovani, adolescenti, bambini. Liberare Napoli dall’uso e dalla cultura delle armi è l’urgenza di questo tempo. Che necessita di una strategia politica e culturale che deve strutturarsi e radicarsi nei luoghi e nel tempo”.
“Come realtà di quartiere, parrocchie, scuole, cooperative, movimenti sociali, spazi culturali, biblioteche, associazioni sportive e presidi associativi – si legge nell’appello – sentiamo l’urgenza di prendere una posizione chiara e netta. Crediamo nell’educazione come potere di relazione, come possibilità di futuro, come opportunità per abbattere i muri di separazione che dividono Napoli in città diverse che convivono senza incontrarsi. Siamo consapevoli dei tanti progressi che la nostra città ha compiuto ma sentiamo l’esigenza insopprimibile di ribadire che non possiamo stare tranquilli fino a quando un bambino, un adolescente, un giovane ha meno possibilità di altri suoi coetanei perché nato in un contesto difficile che non offre alle famiglie gli strumenti per uscire dalle condizioni di marginalità, di povertà e di esclusione. Chiediamo inoltre che i temi dell’educazione, della prevenzione, dell’inclusione sociale delle fasce marginali devono tornare al centro del dibattito politico campano perché se è vero che i bambini non votano è ancor più vero – come è sotto gli occhi di tutti – che dalla loro educazione e dalle nostre strategie preventive passa il presente e il futuro della nostra città. Serve che su Napoli e sulla Campania ci sia un “disegno” vero e lungimirante, frutto di un patto costante tra istituzioni, mondo del terzo settore, scuola, associazionismo, realtà imprenditoriali, chiese e realtà religiose: occorre un lavoro dignitoso, una sicurezza senza retorica, un controllo del territorio e un piano educativo straordinario che contempli interventi straordinari dagli asili all’età adulta, e non provvedimenti presi sull’onda mediatica e che puntano solo sulla repressione, senza prendere in carico le persone e i contesti”.
L’incontro si terrà a piazza Cavour il 9 novembre alle ore 10. “Un microfono aperto – spiegano ancora gli organizzatori – un’assemblea per ascoltarci e prendere parola pubblica insieme. Perché troppo ai margini è rimasta la necessità di un piano straordinario di risorse per l’educativa; perché troppo soli, troppo precari, troppo inascoltati siamo stati in questi anni. Un momento per rendere visibile lo straordinario lavoro che facciamo e per chiedere che le nostre pratiche innovative, generative, informali, collaborative diventino una politica pubblica. Perché abbia risorse, pensiero, continuità il lavoro di cura e di presa in carico che facciamo nelle comunità: nella scuola, nei territori”. Tra le sigle che hanno aderito anche Libera, Rete del Rione Sanità, Azione Cattolica Arcidiocesi di Napoli, Dedalus Cooperativa Sociale, Gridas, Cgil Napoli e Campania, Coordinamento campano dei familiari delle vittime, Associazione Un Popolo In Cammino per Genny vive, Associazione Annalisa Durante, Foqus – Fondazione Quartieri Spagnoli, Unione degli Studenti, Dalla Parte Dei Bambini, Mani Tese Campania, Maestri Di Strada, Stop Biocidio, Associazione Quartieri Spagnoli, Caritas Diocesana di Napoli, Legambiente Campania, Assogioca, Figli in Famiglia, Uil Napoli e Campania.