A cura di Antonio Arricale Il rapporto euro/dollaro marcia speditamente verso la parità. Il crollo della moneta unica, infatti, non si arresta, ma ha anzi accelerato il passo. Durante le contrattazioni asiatiche, A cura di Antonio Arricale Il rapporto euro/dollaro marcia speditamente verso la parità. Il crollo della moneta unica, infatti, non si arresta, ma ha anzi accelerato il passo. Durante le contrattazioni asiatiche, l’euro è sceso sotto la soglia di $1,05, a $1,0495, vale a dire, al valore più basso dall’aprile del 2003, per poi invertire rotta risalendo di oltre una figura per attestarsi poco sopra quota 1,06. Lo US Index è balzato inoltre sopra 100 per la prima volta dal 2003. Sul mercato sale l’attesa per il meeting della Fed del 18 marzo e cresce la convinzione degli analisti che la discesa sotto la parità dell’euro contro il dollaro sia, ormai, solo questione di tempo. Diverse primarie società d’affari (Barclays, Deutsche Bank, ING e Credit Suisse) ritengono che la parità tra euro e dollaro – vista l’ultima volta nel dicembre 2002 – sarà raggiunta entro la fine di quest’anno. La perdita dallo scorso venerdì, giorno in cui è stato reso noto il report occupazionale degli Stati Uniti di febbraio, che ha messo in evidenza una creazione di nuovi posti di lavoro migliore delle attese, è di 600 pip circa. A determinare i forti movimenti sul valutario, il QE della Bce e le recenti dichiarazioni di Mario Draghi e le prospettive di un rialzo dei tassi negli Stati Uniti, da parte della Fed, più imminente rispetto alle attese. Ieri il rally del biglietto verde è stato alimentato dall’indiscrezione riportata dal Wall Street Journal secondo cui la Federal Reserve sta pensando di abbandonare la sua promessa di essere “paziente” prima di alzare i tassi. Oggi intanto c’è attesa per il dato sulle vendite al dettaglio statunitensi relative al mese di gennaio (consensus +0,3%). Secondo gli analisti di Ig “il dato è cruciale e solo figure deludenti potrebbero affievolire i timori di un rialzo dei tassi a giugno da parte della Fed. Il forte ipervenduto degli ultimi giorni potrebbe determinare risalite importanti (dell’euro/dollaro) verso area 1,08”. Ad ogni modo, sul valutario si continua pure a guardare agli sviluppi sul fronte Grecia e, come già detto, al meeting della Federal Reserve in agenda la prossima settimana. Borse asiatiche Borse asiatiche toniche questa mattina. A Tokyo il Nikkei ha guadagnato l’1,43% portandosi a ridosso dei 19000 punti, l’Hang Seng fa segnare un rialzo dello 0,3% e Shanghai è in progresso dell’1,7%. In contro tendenza invece Seoul che ha chiuso in calo dello 0,52% dopo che la banca centrale coreana ha tagliato i tassi di interesse. La Bank of Korea si è infatti unita agli altri istituti centrali asiatici, come quelli di India e Thailandia, che hanno ridotto il costo del denaro tagliando a sorpresa i tassi d’interesse di un quarto di punto percentuale al record dell’1,75%. Una decisione abbastanza inattesa. Dei 23 economisti interpellati dal Wall Street Journal, infatti, solo cinque avevano previsto un taglio dei tassi. Restando in ambito macroeconomico secondo quanto comunica il ministero nipponico di Economia, Commercio e Industria, in Giappone l’indice di attività del settore terziario, rettificato su base stagionale, è cresciuto a 100,4 punti in gennaio da 99,8 punti di dicembre (99,2 in novembre). Il dato segna un progresso dell’1,4% dopo il declino dello 0,3% di dicembre e si confronta con l’aumento dello 0,5% atteso dagli economisti. L’Ufficio di Gabinetto nipponico ha inoltre comunicato che nel mese di febbraio l’indice della fiducia dei consumatori in Giappone è salito a 40,7 punti da 39,1 punti di gennaio (38,8 in dicembre e 37,7 in novembre). Il dato, terzo mese consecutivo in progresso, si confronta con attese degli economisti per una lettura a 39, 5 punti. Borsa Usa A New York i principali indici hanno chiuso la seduta in ribasso, ieri. Il Dow Jones ha perso lo 0,16%, l’S&P 500 lo 0,19% e il Nasdaq Composite lo 0,2%. Fallito quindi il tentativo di rimbalzo dopo il forte ribasso di ieri. Continua a preoccupare la forza del dollaro e gli effetti che potrebbe generare sugli utili delle grosse multinazionali. Tra i singoli titoli Express +3,48%. La catena di negozi di abbigliamento ha pubblicato una trimestrale superiore alle attese. Nei tre mesi chiuso lo scorso 31 gennaio l’utile per azione è calato a 0,49 dollari da 0,57 dollari di un anno prima mentre i ricavi sono aumentati dell’1% a 725,8 milioni. Gli analisti avevano previsto un Eps di 0,43 dollari su ricavi per 712,9 milioni. Per il trimestre in corso la società stima un utile per azione compreso tra 0,11 e 0,14 dollari. SanDisk +3,2%. Goldman Sachs ha inserito il titolo del produttore di memorie nella “America’s conviction buy list”. Google -0,69%. Il colosso internet ha annunciato a sorpresa che il chief financial officer Patrick Pichette lascerà il gruppo. Secondo quanto riporta Reuters la società starebbe trattando l’acquisizione dell’indiana InMobi per circa 1 miliardo di dollari con l’obiettivo di rafforzare la sua offerta nella pubblicità in mobilità. Verifone +4,25%. Lo specialista dei sistemi di pagamento elettronico ha chiuso il primo trimestre con un utile per azione adjusted di 0,44 dollari su ricavi per 486 milioni. Gli analisti avevano previsto un Eps di 0,41 dollari su ricavi per 483,7 milioni. Zogenix -26,95%. Il gruppo farmaceutico ha annunciato la vendita di Zohydro a Pernix Therapeutics Holdings per circa 400 milioni di dollari. Tyson Foods -5,61%. In Arkansas si sono verificati casi di influenza aviaria. Salix Pharmaceuticals +6,95%. Endo International ha lanciato una contro offerta sul gruppo farmaceutico. Europa Le principali Borse europee hanno aperto la seduta poco mosse. Il Dax30 di Francoforte guadagna lo 0,1%, l’Ibex35 di Madrid lo 0,15%. Sotto la parità il cac40 di Parigi (-0,1%) mentre il Ftse100 di Londra avanza di circa mezzo punto percentuale. Tra i singoli titoli Iliad +1,8%. La casa madre dell’operatore mobile Free ha chiuso il 2014 con un giro d’affari di 4,2 miliardi di euro (+11,2% rispetto al 2013) e con un Ebitda di 1,28 miliardi (+6,6%). Italia Il Ftse Mib segna +0,15%, il Ftse Italia All-Share +0,16%, il Ftse Italia Mid Cap +0,20%, il Ftse Italia Star +0,67%. Gli effetti del QE e delle parole del presidente BCE Mario Draghi ancora in primo piano: prosegue infatti la corsa al ribasso dell’euro contro dollaro con il minimo da gennaio 2003 a 1,0495. Indicazioni simili per il rendimento del BTP decennale al minimo storico all’1,0868%, e per lo spread BTP/Bund a 88,36 bp. Netto rialzo per Yoox (+2,6%) che approfitta del +19% circa della concorrente britannica Asos che ha archiviato il secondo trimestre del suo esercizio fiscale con ricavi superiori alle attese (+19% contro il +15,5% del consensus). Moleskine (+5,8%) balza in avanti con i dati 2014: i ricavi sono saliti del 13,1% a/a a tassi di cambio costanti a 98,7 milioni di euro e utile adjusted a 19,77 milioni di euro (+2,9%). L’indebitamento finanziario netto è sceso a 4,6 milioni di euro rispetto da 16,1 milioni a fine 2013 per effetto di una significativa generazione di cassa operativa. Per il 2015 Moleskine prevede di raggiungere ricavi netti tra i 115 e i 120 milioni di euro. Ottima performance per Acea (+2,8%) in scia ai dati 2014, esercizio andato in archivio con utile netto, dopo delle attribuzioni a terzi, in aumento del 14,4% a 162,5 milioni di euro (nonostante l’impatto negativo dell’onere di 17 mili oni di euro derivante dal ricalcolo dell’imposizione differita sull’addizionale IRES, Robin Tax) e indebitamento finanziario netto in calo a 2.089,1 milioni. Avvio di seduta debole per Generali (-2,9%) che ha comunicato di aver chiuso il 2014 con profitti in calo a €1,7mld dagli €1,9mld del 2013 a causa di poste straordinarie negative per €0,4mld derivanti dalla vendita di BSI e dalla svalutazione di Ingosstrakh).
I dati macro attesi oggi Giovedì 12 marzo 2015 00:50 GIA Indice del settore terziario gen; 06:00 GIA Indice fiducia consumatori feb; 08:00 GER Inflazione (finale) feb; 08:45 FRA Inflazione feb; 09:00 SPA Inflazione (finale) feb; 10:30 GB Bilancia commerciale gen; 11:00 EUR Produzione industriale gen; 13:30 USA Indice prezzi importazioni feb; 13:30 USA Richieste settimanali sussidi disoccupazione; 13:30 USA Vendite al dettaglio feb; 15:00 USA Scorte delle imprese gen.