Il negozio partenopeo più antico, almeno nel primo elenco stilato, è la cioccolateria Gallucci fondata nel 1890 e tuttora nella sua prima sede in via cisterna Il negozio partenopeo più antico, almeno nel primo elenco stilato, è la cioccolateria Gallucci fondata nel 1890 e tuttora nella sua prima sede in via cisterna dell’Olio, tra piazza del Gesù nuovo e lo Spirito Santo, nel cuore di Napoli. L’assessorato al commercio e all’Artigianato della campania stila una prima lista dei negozi, locali e delle botteghe storiche dando attuazione alla legge regionale 11 del 10 marzo 2014. La prima lista è stata redatta in base alle comunicazione fornite dai comuni e vanta, per ora, 8 luoghi famosissimi del commercio partenopeo e una storica farmacia del 1927 di Vallo della Lucania, in provincia di Salerno. c’è la possibilità di ampliarla. La legge stabilisce infatti che siano i comuni, sulla scorta dei criteri determinati dalla delibera di Giunta (la numero 312 dell’11 agosto 2014) a individuare i locali, i negozi, le botteghe d’arte e degli antichi mestieri a rilevanza storica e le imprese storiche ultracentenarie presenti sul proprio territorio e trasmettere alla Giunta regionale i relativi elenchi. Fucci: Valorizziamo il patrimonio Soddisfatto di questo primo risultato l’assessore al ramo Vittorio Fucci. “L’iniziativa – sottolinea l’assessore al commercio e all’Artigianato Vittorio Fucci – rientra nell’impegno della Regione campania volto a salvaguardare e valorizzare il proprio patrimonio storico, imprenditoriale ed economico, rappresentato dagli esercizi commerciali e dalle imprese storiche ultracentenarie connotate da particolare valenza storica, artistica e culturale. Promuoviamo così questo prezioso tessuto economico che presenta anche un notevole interesse storico e culturale e costituisce un importante attrattore turistico”. Nell’elenco figurano molti negozi di abbigliamento, la casa della Penna, in corso Umberto, nata nel 1937 e la famosissima “Bersagliera”, ristorante che guarda il Borgo Marinari e castel dell’Ovo, che risale al 1919. Requisiti Ma quali sono i requisiti per l’iscrizione agli elenchi comunali? Per i “locali a rilevanza storica”, è necessario si tratti di immobili di particolare pregio architettonico in edifici di almeno cinquant’anni tutelati da vincolo apposto dalla Sovrintendenza ai beni culturali. Nell’elenco dei “negozi a rilevanza storica”, invece, potranno essere ammesse le attività commerciali che si svolgono da almeno cinquant’anni nella stessa struttura e dello stesso genere merceologico. Per le “botteghe d’arte e degli antichi mestieri” è necessario si tratti di attività artigianali dedite da almeno cinquant’anni alla produzione di oggetti tradizionali di alto valore estetico e al restauro di oggetti di antiquariato o da collezione. Requisito comune a tutte le tipologie è il collegamento funzionale e strutturale dei locali e degli arredi con l’attività svolta, capace di dare il senso del radicamento nel tempo dell’attività svolta e la presenza nei locali, negli arredi, sia interni che esterni, di elementi, strumenti, attrezzature e documenti di particolare interesse storico, artistico, architettonico, ambientale e culturale, o particolarmente significativi per la tradizione e la cultura del luogo, visibili al pubblico. Iscrizione La domanda di iscrizione all’elenco deve essere compilata utilizzando l’appositomodulo predisposto dal comune, sumodello definito dalla Regione campania. La richiesta va sottoscritta dall’attuale titolare dell’esercizio e controfirmata dal proprietario dell’immobile. I vantaggi L’attribuzione della qualifica di negozio o locale storico, comporta l’iscrizione nell’apposito registro regionale e la possibilità di partecipare a bandi e progetti di valorizzazione e di sostegno finanziario attivati dalla Regione campania con ulteriori incentivi attribuibili dal comune capoluogo. Il titolare del negozio storico o locale storico riconosciuto si impegna a mantenere e conservare le caratteristiche morfologiche delle vetrine, dell’insegna, degli arredi e la tipologia merceologica; sono comunque possibili eventuali restauri conservativi. L’individuazione dei negozi o locali storici è effettuata su proposta di comuni, camere di commercio ed Associazioni di categoria.