Legambiente, radiografia di undici lidi campani: 410 rifiuti ogni 100 metri. Mappatella beach, spiaggia più pulita

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in foto rifiuti su una spiaggia a Pontecagnano

Dal 10 al 12 maggio una “marea” di volontari e volontarie invaderà le nostre spiagge equipaggiati di pinze raccogli-rifiuti e guanti, per partecipare in tutta Italia alle decine di iniziative di Spiagge e Fondali Puliti 2024, la storica campagna organizzata da Legambiente e dai suoi circoli che da 34 anni coinvolge migliaia di persone in una mobilitazione collettiva di pulizia di spiagge e arenili.
“Spiagge Pulite? Pinzaci tu!” è lo slogan scelto per l’edizione 2024, un vero e proprio richiamo alla responsabilità per invitare tutte e tutti a collaborare in prima linea per la rigenerazione dei luoghi marini e costieri. Anche quest’anno a supportare le iniziative di Spiagge e Fondali Puliti 2024 ci sarà Sammontana (in qualità di partner principale) e Biotherm (in qualità di partner). Tra le iniziative in programma organizzate da Legambiente: venerdì 10 a Napoli, con flashmob “La Sirena Partenope e le sue avventure di Plastica” per accendere i riflettori sul tema dei rifiuti in mare, con un focus sulla plastica, pulizia del litorale adiacente alla Rotonda Diaz mentre

Obiettivo della tre giorni è anche quello di sensibilizzare le persone sul problema del marine litter e sul corretto smaltimento dei rifiuti. In Campania osservate speciali 11 spiagge (Spiaggia Marina Grande di Bacoli; Oasi Dunale Capaccio; Lido Mappatella-Napoli; La picciola di Pontecagnano; Spiaggia Torregaveta; Mercatello di Salerno; Spiagge delle Industrie di San Giovanni a Teduccio, Spiaggia di Marina di Casalvelino, Arenile di Castellammare di Stabia; Oasi Dunale di Eboli; Spiaggia Libera baia Domizia) per un totale di 42.000 m2 monitorati. Qui sono stati raccolti e catalogati 4.516 rifiuti con una media di 410 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia lineare. Il 54% del totale dei rifiuti raccolti pari a 2449 sono stati catalogati nelle cinque spiagge salernitane. In termini assoluti la spiaggia dove sono stati ritrovati più rifiuti risulta quella di Baia Domizia con 885 rifiuti catalogati, seguita dalla spiaggia di Mercatello di Salerno con 818. Pochi rifiuti sulle spiagge napoletane, con appena 45 rifiuti sull’arenile di San Giovanni a Teduccio e 116 a Mappatella beach. Il 48,8% dei rifiuti totali catalogati sulle spiagge campane è rappresentato da 5 tipologie di oggetti. In testa classifica delle tipologie di rifiuti raccolti figurano in testa i mozziconi di sigaretta, 953 quelli raccolti (21,1% rispetto al totale), per una media di 87 cicche su 100 metri di spiaggia. Le spiagge dove si “fuma maggiormente” risultano quella di Casalvelino con 478 mozziconi ritrovati e Mercatello di Salerno con 230 mozziconi. A seguire 373 (8,3%) oggetti e frammenti di plastica di grandezza tra i 2,5 e i 50 cm, 367 (8,1%) di tappi e coperchi. Al quarto posto pezzi di polistirolo tra i 2,5 e i 50 cm, con il 5,8% e al quinto le stoviglie usa e getta in plastica (5,6%).

Il podio dei materiali più diffusi sulle spiagge monitorate resta sempre la plastica con l’81,3% degli oggetti rinvenuti. Segue il vetro/ceramica con il 4,8%, il metallo presente per il 4,6% e carta/cartone con il 3,2%. Il restante 6,1% è costituito da tessuti, legno trattato, gomma, bioplastica, rifiuti da cibo e sostanze chimiche.

“I dati raccolti nella nostra annuale indagine sull’inquinamento di spiagge e arenili dovuto all’abbandono di rifiuti confermano l’importanza delle campagne di pulizia e sensibilizzazione collettiva. I dati presentano una fotografia chiaroscuro che vede le spiagge storiche ancora “frequentate” da troppi rifiuti mentre registriamo i dati positivi delle spiagge napoletane. E per continuare a battere il ferro quando è caldo rilanciamo importanza delle attività che caratterizzano la campagna Spiagge e Fondali Puliti che offrono a tutti un esempio concreto su come anche i piccoli gesti possano generare un messaggio tanto potente quanto spesso disatteso: la natura è casa nostra, bisogna prendersene cura -dichiaraFrancesca Ferro, direttrice regionale di Legambiente – E quale miglior modo se non quello di una mobilitazione pubblica per liberare i tratti costieri dai rifiuti che rimangono un problema ambientale crescente, un rischio concreto per la fauna marina e costiera e anche un deterrente per il valore turistico dei luoghi”.

Preoccupa il dato specifico sui prodotti in plastica monouso banditi dalla direttiva europea Single Use Plastics (SUP), in vigore in Italia dal 14 gennaio 2022. La proposta di direttiva si concentra sui 10 prodotti in plastica monouso e sulle reti e attrezzi da pesca e acquacoltura abbandonati, in quanto questi oggetti rappresentano, tutti insieme, il 52,4% del totale dei rifiuti monitorati nel 2024 del con un andamento dal 2014 ad oggi che non sembra mostrare segni di riduzione importanti.

Novità 2024, Clean Coast Index (CCI): A restituire un quadro della situazione è la nuova indagine Beach Litter di Legambiente con un’analisi sui rifiuti spiaggiati raccolti e catalogati dall’associazione ambientalista e l’utilizzo per la prima volta del Clean Coast Index (CCI), uno indicatore utile per determinare il “grado di pulizia” delle spiagge in modo immediato e oggettivo, basato sulla densità dei rifiuti presenti nelle aree campione monitorate e utilizzato a livello internazionale. Delle 11 spiagge monitorate, nessuna è risultata avere un CCI corrispondente a un giudizio “spiaggia sporca” o “molto sporca”. Un dato positivo rispetto al passato, segno che le campagne di sensibilizzazione avviate in questi anni stanno dando i primi risultati. Il 27,3 % è risultata “abbastanza pulita”; un altro 27,3% è risultata essere “pulita” e il 45,5% è risultata “molto pulita”, in linea con le percentuali nazionali.