L’economia campana rinasce con il turismo: il nuovo piano dell’assessore Casucci

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in foto Felice Casucci

L’obiettivo era ambizioso: rendere il turismo un’occasione di rilancio per tutta l’economia regionale. Ambizioso soprattutto se rapportato al dato del 2020 legato alla pandemia: -82 per cento di presenze in Campania. Eppure Felice Casucci, ordinario di Diritto privato all’Università del Sannio e assessore al ramo della Regione Campania, è riuscito nel suo intento: gettare un ponte verso la ripartenza, programmando e pianificando traiettorie strategiche durevoli, consapevoli e riconoscibili in pieno lockdown. Oggi una “mappa” c’è. E’ il nuovo Piano regionale per il Turismo, frutto del confronto con gli attori istituzionali ed imprenditoriali del settore, che hanno risposto in maniera organica e massiccia all’appello dell’Assessorato regionale, fornendo 51 feedback a Palazzo Santa Lucia. Riscontri che provengono da associazioni, sindacati, fondazioni, dal comparto enograstronomico, balneare, culturale. E ancora,dai tour operator, guide turistiche, settore alberghiero ed extralberghiero. Una fitta rete di operatori che ha chiesto all’unisono di investire in comunicazione (social e video innanzitutto) e di creare un brand campano: al di là ed insieme all’immagine vincente di luoghi già famosi come la Costiera Amalfitana, Capri, Pompei e la stessa Napoli.  Serve un’identità campana.

Transizione digitale
Digitalizzazione e automazione dei processi. E’ uno dei must del piano Casucci. L’ottimizzazione dei canali digitali e dell’ec-commerce, nonché l’applicazione di nuove tecnologie al settore, potranno giocare un ruolo determinante nell’assicurare la necessaria ripartenza dei flussi turistici. Non solo. L’automazione delle operazioni può condurre ad una maggiore sicurezza con la riduzione dei costi per le aziende private. Big data, data analytics, fidelizzazione e nuove forme di comunicazione possono rappresentare, secondo il documento strategico regionale, una leva fondamentale per attivare la transizione digitale anche in Campania.

Ecosistema dell’innovazione
E’ ciò che manca. Mancano attività di aggregazione, formazione e ricerca multidisciplinare in un contesto pubblico-privato in grado di elevarsi ad ecosistema del turismo campano. In un campo, misto, di questo genere, un ruolo determinate potrebbero averlo le università e gli enti di ricerca ma anche le imprese, sia dello Stato che private, oltre che le organizzazioni del terzo settore. Un esperimento improntato all’innovazione con a supporto infrastrutture materiali ed immateriali in grado di creare nuove realtà  e startup fatte da giovani capaci di animare una stagione inedita di protagonismo dei territori.

Sostegno all’offerta ed aiuti all’impresa
Non manca poi la parte di sostegno all’imprese nel piano Casucci. Anche se questo aspetto è caratterizzato da un approccio nuovo, basato sul coinvolgimento di ABI Campania e supportato da gruppi di esperti che ripropongono il modello Regione-Camere di Commercio già sperimentato con successo.

I fondi: 40 milioni subito e 300 milioni con la programmazione europea fino al 2027
La risorsa economica scelta dalla giunta De Luca per far decollare il piano è a valere sulla programmazione europea. In fase di prima applicazione, il Piano potrà disporre di 40 milioni di euro ma nel medio-lungo periodo tale stanziamento arriverà per la filiera turistica fino a 300 milioni di euro.