Le verità, presentato il thriller psicologico ambientato a Napoli

di Maridì Vicedomini

Presentato a Napoli al “Modernissimo” “Le Verità”, l’opera prima di Giuseppe Alessio Nuzzo, già direttore del Social World Film Festival” e regista di alcuni lavori come “Lettera a mia figlia” con Leo Gullotta , “Primitivamente” con Giancarlo Giannini e spot a tematiche sociali per i quali ha avuto riconoscimenti speciali dalle Istituzioni. “ Le Verità” ha detto Nuzzo, “è prodotto da Pulcinella Film e Social World Film Fest nell’ambito di Film4Young co-finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dip.della Gioventù e del SCN ed è distribuito da Paradise Pictures in associazione con Stemo. Si tratta di un thriller psicologico che vuol essere lo specchio di una realtà complessa qual’è quella dei giovani che hanno difficoltà a relazionarsi nel mondo del lavoro. In questo mio primo lungometraggio ho voluto allontanarmi dal genere “commedia”, abbracciando un genere più impegnato. Fin da piccolo ho amato il cinema , anche se ho avuto un’educazione molto rigida, improntata sulla cultura dell’arte in tutte le sue più sublimi sfaccettature, dalla scultura alla pittura. I registi a cui maggiormante mi ispiro sono due: Paolo Sorrentino per l’immagine, e Giuseppe Tornatore del quale ammiro molto i suoi piani narrativi. “Le Verità” ha avuto già un ottimo riscontro in Brasile ed io spero che piaccia anche molto ai miei connazionali. Io faccio film oltre che per gratificare il mio bisogno di esprimermi, per ottenere il plauso , il gradimento del pubblico. Naturalmente ogni spettatore ha una visione ed un gusto differenti, l’importante è destare curiosità. Questo film, ambientato a Napoli ed in Penisola Sorrentina” ha continuato Nuzzo, “si basa su una storia realmente accaduta; proprio la vita reale insegna che le facce della stessa medaglia non sono mai uguali , che ci sono sempre due verità, una più limpida e chiara ed un’altra più remota, nascosta, per cui viene naturale chiedersi: “Quale di queste verità è la giusta? Qual’è la reale faccia delle verità? Almeno due sono le verità nel film , due i potenziali finali della pellicola, due le fotografie, due le ambientazioni, due le scenografie come i costumi e le regie. Il montaggio, quasi visionario che fa da collante a due modi diversi di utilizzare la macchina da presa, il primo caratterizzato dall’utilizzo ossessivo e maniacale dei piani di sequenza e l’altro basato su continui stacchi. In tal modo ho potuto raccontare una trama complessa ed articolata, calma solo all’apparenza ma tumultuosa nel suo incedere introspettivo con l’obiettivo di catturare ed avvolgere lo spettatore in un mixage di dubbi, scoperte e riscoperte, inversioni di rotta e falsi finali”. Accanto a Nuzzo, all’incontro con la stampa, due dei protagonisti del film quali Fabrizio Nevola (Alfredo Villano) ed Anna Safroncik che ricopre il ruolo di Aylin Akdag, un personaggio complesso che come ha lei stessa riferito “ha costituito una bella sfida perchè è una donna che si esprime attraverso lo sguardo, spingendosi molto oltre il concetto della parola”

Nevola Nuzzo Safroncik