Le paure delle aziende: al primo posto ci sono hacker, incidenti informatici e furti di dati

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Gli incidenti informatici che includono le violazioni dei dati o gli attacchi ransomware e le interruzioni IT, come l’incidente CrowdStrike, sono la maggiore preoccupazione per le aziende a livello globale nel 2025, secondo l’Allianz Risk Barometer. Ancora una volta, anche l’interruzione dell’attività rimane uno dei timori principali per le aziende di tutte le dimensioni, classificandosi al 2° posto. Dopo un 2024 ancora caratterizzato da un pesante impatto delle catastrofi naturali, questo rischio rimane al 3° posto. L’impatto di un super anno elettorale, il 2024, con crescenti tensioni geopolitiche e possibilità di guerre commerciali, fa sì che i cambiamenti nella legislazione e regolamentazione si collochino tra i primi cinque rischi, al 4° posto. Il rischio che è cresciuto di più secondo quanto emerge dalle risposte fornite in questa edizione dell’Allianz Risk Barometer, è il cambiamento climatico, che passa dal 7° al 5° posto, raggiungendo la sua posizione più alta nella graduatoria dei peggiori rischi nell’arco dei 14 anni di sondaggio.

Le grandi aziende, proprio come le medie e piccole imprese, percepiscono in egual modo gli incidenti informatici come il loro rischio aziendale numero uno. Tuttavia, ci sono differenze significative nel resto della classifica. Le piccole aziende sono più preoccupate per rischi più localizzati e immediati, come quelli collegati a compliance normativa, sviluppi macroeconomici e carenza di competenze a livello di personale, anche se l’indagine registra come alcuni dei rischi che in passato hanno preoccupato le aziende più grandi, stiano ora iniziando ad interessare anche quelle di piccole dimensioni, con il cambiamento climatico e i rischi politici, che salgono nella classifica. Anche in Italia, l’Allianz Risk Barometer evidenzia che il rischio cyber si posiziona al primo posto seguito dalle catastrofi naturali – in aumento rispetto all’anno precedente – e dall’interruzione dell’attività produttiva. Marco Vincenzi, Regional Managing Director Southern Europe di Allianz Commercial ha osservato: ‘I risultati del recente sondaggio riflettono in modo chiaro e inequivocabile le principali preoccupazioni delle nostre aziende nel contesto attuale e rafforzano quanto già emerso nel 2024. Le imprese, di qualsiasi dimensione, oggi più che mai, si trovano ad affrontare sfide complesse e dinamiche che spaziano dall’adozione e utilizzo di nuove tecnologie, alla gestione delle risorse umane, dovendosi adeguare a normative sempre più stringenti. A ciò si aggiunge la preoccupazione che eventi catastrofali possano interrompere la propria attività con un impatto economico potenzialmente significativo. È evidente che per affrontare queste sfide le imprese necessitano di supporto strategico e strumenti adeguati che le aiutino a trasformare le loro preoccupazioni in opportunità di sviluppo e miglioramento. Questo report ci offre anche un prezioso spunto di riflessione su come queste sfide possano essere affrontate in modo proattivo e strategico di risk management’. Nell’ambito delle catastrofi naturali, nel 2024 in Italia si sono registrati 351 eventi climatici con un incremento di 5 volte in soli dieci anni. In particolare, rispetto al 2023, le esondazioni fluviali sono cresciute del 24%, gli allagamenti da piogge eccezionali per intensità del 12% e i danni da siccità prolungata del 55% (dati Osservatorio Nazionale Città Clima del 30.12.2024). Vanessa Maxwell, Chief Underwriting Officer di Allianz Commercial, ha commentato: “Il 2024 è stato un anno straordinario in termini di risk management e i risultati dell’Allianz Risk Barometer riflettono l’incertezza che molte aziende in tutto il mondo stanno affrontando in questo momento. Ciò che emerge è l’interconnessione dei rischi principali. Il cambiamento climatico, le tecnologie emergenti, la regolamentazione e i rischi geopolitici sono sempre più interconnessi, determinando una complessa rete di causa ed effetto. Le aziende devono adottare un approccio olistico nel risk management e impegnarsi costantemente per migliorare la loro resilienza al fine di riuscire ad affrontare questi rischi in rapida evoluzione”.