Le parole di oggi ci dicono delle cose che stiamo facendo. Quelle di domani, sono parole da inventare cancellando le tracce lasciate dal passato. “Possibilista” è una parola che rompe con la tradizione che vuole il possibilista adattarsi alle circostanze. Nel divenire dell’innovazione altro è il suo profilo.
Possibilista
Diversamente dal realista, l’enfasi posta sulla libertà dell’agire umano nell’uso del tempo e una disposizione creativa insieme al senso della possibilità sollecita il possibilista a interrogarsi su come le cose potrebbero andare in ben altro modo rispetto al passato.
Il possibilista è un fanatico che si proietta nel futuro perché pensa di sapere quello che il domani potrebbe essere, mentre il realista vive nel presente percependo solo quello che è oggi. Se il realista è Homo sapiens, quindi capace di pensare intelligentemente il presente, il possibilista è anche Homo sentiens, data la sua predisposizione emozionale ad apprezzare esperienze soggettive che lo proiettano in un futuro non prevedibile ma costruibile con la determinatezza dell’agire in modo straordinario. In fondo, egli è un adepto di Aristotele che nel suo trattato Poetica, scritto nel IV secolo a.C., affermava essere una probabile impossibilità sempre preferibile ad una possibilità poco convincente.
Nel suo famoso romanzo incompiuto L’uomo senza qualità, lo scrittore e drammaturgo austriaco Robert Musil (1880-1942) paragona “l’uomo dotato di un comune senso di realtà [a] un pesce che abbocca all’amo e non vede la lenza, mentre l’uomo dotato [di] senso della possibilità tira la lenza e non immagina neppure che vi sia attaccata un’esca. Se da un lato dimostra una straordinaria indifferenza per la vita che morde l’esca, dall’altro corre sempre il rischio di agire in modo assolutamente bizzarro”. È davvero persona bizzarra, priva di qualità, il possibilista? Per i possibilisti come Maxwell Alan Lerner (1902-1992), noto giornalista ed educatore americano, la qualità del possibilista è generare un’idea che infonde tanto coraggio da farla partire e tanta tenacità da “continuare a seguirla fino a vedere il seme di quell’idea affiorare attraverso la superficie sporca dell’impossibilità. Poi arriva il tempo in cui la si dovrà annaffiare e fecondare fino a quando arriva finalmente il giorno della raccolta del suo frutto” (https://www.motivationalmemo.com/the-life-of-the-possibilist/).
In definitiva, il possibilista scopre panorami inediti, trovandosi altrove rispetto alla prospettiva dischiusa dal tempo presente.