Le idee chiare stanno diventando sempre più delle rarità. Proprio ora che ce n’è una necessità indifferibile

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Sabato notte, più precisamente nelle prime ore di domenica, si è concluso il Festival, quale è superfluo aggiungerlo. Era stato annunciato come un evento catartico, secondo alcuni commentatori particolarmente audaci la tribuna eletta da cui lanciare anatemi ai cattivi e profondere lodi ai buoni. Mescolando sacro e profano, come sempre più spesso accade in questi ultimi tempi, è venuta fuori una miscela difficilmente definibile in termini di qualità. Non così in termini di quantità, perché l’audience della saga di una settimana all’anno è andata molto vicino a quello di una finale del campionato di calcio italiano. Resterà pur tuttavia un buco molto profondo e difficilmente colmabile nello story board della cinque giorni canora che si è appena conclusa. Il quesito del giorno successivo, quello che si è posto più di un telespettatore dopo la lettura da parte del capo presentatore del messaggio inviato dal premier ucraino, è stato: se Zelensky fosse stato presente in quel teatro, si sarebbe espresso con le stesse considerazioni contenute nel foglio letto? Cosa fatta capo ha e l’augurio è che da oggi gli italiani riprendano gli schemi di comportamento in uso normalmente, quindi senza colonna sonora. È importante farlo subito perché il mondo sta ricevendo indicazioni pressanti, non pertanto da prendere tutte come oro colato, quindi meritevoli di approfondimento e sviluppo.
A fine della scorsa settimana, il Governatore della Banca d Italia Ignazio Visco ha partecipato al Warwick Economics Summit, tenutosi a Coventry, in Inghilterra. È intervenuto portando il contributo suo e dell’ Ufficio Studi della banca da lui presieduta e si é intrattenuto in particolare sulle conseguenze delle manovre di politica monetaria messe in atto di recente dalla BCE. Condividendo per buona parte la sua visione con quella della Presidente di quell’ istituto, la Signora Lagarde, ha affermato che era giunto il tempo in cui il tasso dell’ euro potesse ricominciare a muoversi nel quadrante positivo. Così seguendo, dopo pochi mesi, il Presidente della Fed Jerome Powell per quanto ha fatto con il dollaro. Nella sua esposizione Il Governatore Visco non ha toccato il distinguo esistente tra l’inflazione in atto negli Usa e quella che lo è nella Eu, a cui va aggiunta l’ Inghilterra. Preferendo di conseguenza soffermarsi sui pro e sui contro di una politica monetaria così come ormai é stata impostata. Il Governatore ha quindi evidenziato a più riprese che le manovre monetarie vanno usate come prescritto da chi ha concentrato i suol studi in particolare su quell’ argomento. Sono questi gli economisti della scuola monetaria di Chicago, emersa nella seconda metá del secolo scorso per opera del Professor Milton Friedmann, premio Nobel per l’Economia nel 1976. Fu lo stesso caposcuola a definire gli interventi in economia basati esclusivamente su interventi monetari “grossolani” e a raccomandarne l’ impiego per intervalli di tempo limitati. Sempre il n°1 di Bankitalia, continuando, ha fatto riferimento al fondato pericolo che possa innescarsi una liaison dangereuse tra retribuzione del capitale umano e l’aumento dei costi, quindi dei prezzi, con il risultato di cadere pesantemente in zona recessione. Solo dopo aver intrattenuto per buona parte della durata delle sue considerazioni, che hanno fatto ricordare in più punti il manzoniano “adelante Pedro, cum juicio”, il primo inquilino di Palazzo Koch ha dato la sua ricetta: se si vuole riportare l’ inflazione a livelli compatibili con la ripresa dell’economia, è indispensabile che aumenti significativamente la produttività del lavoro. Girando la medaglia, che si ritorni a creare ricchezza con incentivi per chi, nonostante tutto e tutti, ancora non si é arreso. Non lo ha fatto, nè dovrebbe farlo, almeno questo è l’ augurio, di fronte ai disagi che sta portando con sé la serie nera attualmente operativa. La stessa che, da qualche tempo, interessa il mondo intero o quasi, non ha distolto gli imprenditori. Anzi, potendo, sarebbero pronti a ripartire lancia in resta. Con tutta la buona volontà, il governo è rallentato da questioni di particolare importanza, in parte fuori dei confini europei, la guerra e il terremoto e in parte in casa, la guerriglia anarchica e le motivazioni che ne sono a monte. Si potrebbe concludere, andando così in controtendenza con tutto e tutti, con l’espressione: “provvedi prima ai fatti tuoi, a quelli degli altri se e quando puoi”. Esso è molto usato in campagna, dove la solidarietà è uno dei principi portanti di quella societá. È iniziata la settimana clou del Carnevale. Non si direbbe, per essere sinceri: é da tempo che in Italia, e anche altrove, sembra di vivere una Quaresima dilatata sine die.