Le donne ascoltano e così vedono

79

Deve essere a scelta. Cambiare, purché niente cambi. È facile, impossibile, difficile, ne vale la pena. Ha gli occhi, se occorre, ora azzurri, ora grigi, neri, allegri, senza motivo pieni di lacrime. Dorme con lui come la prima venuta, l’unica al mondo.

Gli darà quattro figli, nessuno, uno. Ingenua, ma è un’ottima consigliera. Debole, ma sosterrà. Non ha la testa sulle spalle, però l’avrà. Legge Jaspers e le riviste femminili. Non sa a che serve questa vite, e costruirà un ponte. Giovane, come al solito giovane, sempre ancora giovane. Tiene nelle mani un passero con l’ala spezzata, soldi suoi per un viaggio lungo e lontano, una mezzaluna, un impacco e un bicchierino di vodka. Dove è che corre, non sarà stanca? Ma  no, solo un poco, molto, non importa. O lo ama, o si è intestardita.
Nel bene, nel male, e per l’amor di Dio.Wisława Szymborska

Sono in una città del centro e sto lavorando con un gruppo, sole donne presso la loro impresa.

Voglio raccontare alcune cose. 

Anzittutto la cura iniziale nella relazione che si manifesta con l’accoglienza: spontaneamente accurata e attenta alle sfumature, la cura dell’ambiente con oggetti e toni di leggerezza consistente che non può che essere femminile. 

Tranne qualcuna, tutte hanno volti  sorridenti. 

Parliamo del cambiamento ma il punto è che lo hanno deciso e agiscono per andare verso quello che domani sarà il cambiamento pensato oggi e ieri. 

Mi vengono in mente altri luoghi in cui ogni giorno si parla del cambiamento di domani e quindi ovviamente il cambiamento arriva ma non quello di cui si parlava. 

Lo sappiamo: anche se sembra che lo si decida noi in realtà il cambiamento è la condizione naturale della nostra vita e quello che noi possiamo fare è resistere ma inutilmente e dolorosamente oppure adattarsi passivamente o diventare protagonisti, cercando di anticiparlo e addirittura per alcuni aspetti deciderlo. 

Questa terza posizione include aspetti anticipatori che utilizzano anche ipotesi previsionali ma quello che lo rende vitale è l’intenzionalità e la possibilità di governarlo. 

Il cambiamento è veloce ma i sistemi sono lentissimi. 

Le donne? Qualè la relazione con queste considerazioni?

Hanno più fiuto e vista nel cogliere i segnali deboli, nel vedere il colore delle nuvole e sentire il vento. 

Questo dipende anche dalla tenacia del desiderio e dall’adesione a un sogno e a un luogo che non esisteva per me prima che me lo comunicassero. 

Stiamo muovendoci ora per la città e mentre alcune di loro la descrivono sento un sentimento di appartenenza attiva sono coautrici di quello che narrano. 

Ma la cosa principale è che nei discorsi e nelle idee sul futuro, sull’innovazione, prevale l’ aspetto della conservazione con trasgressioni incrementali,  l’idea del lavorio interstiziale, la variazione è una scheggia che feconda la norma ma non la stravolge. 

La disobbedienza è intelligente e apre al miglioramento. 

La discontinuità ha una sua lucida continuità. 

Sogno, visione, rito, mito,ordine, conservazione, protezione, difesa,rigore e dolcezza s’intrecciano in forme di spontaneità che hanno  valore per consentire lo stare insieme e ottenere insieme ora e qui il futuro:accogliendolo e decidendolo. 

Sanno dove sono e se  fanno alcune cose sanno dove possono arrivare. 

Le donne possono arrivare ovunque nel futuro perché spesso oltre ad immaginarlo ci sono già. 

Queste donne  sono consapevolidel valore della femminilità e vogliono che diventi tratto distintivo della propria identità e anche del’immagine dell’impresa dove lavorano e vivono.

Le donne, tutte le donne, hanno maggiore capacità narrative e anche di costruzione della narrazione. 

Questo è fondamentale nel cambiamento che deve essere anche poetico. 

Il maschile è spesso ripetitivo, noioso, prevedibile mentre le donne coltivano la possibilità dello stupore, della sorpresa. 

Io spesso mi accorgo di attendere l’inaspettato da qualche donna. 

Le sfumature, i particolari di un gesto, di un’idea, come di un prodotto diventano elementi distintivi di quel nuovo agire che possiamo definire extra femminile. 

Parlo con questo gruppo di giovani donne con e capisco che le occasioni di vita e di progetto costituiscono, in questo quadro vitale, potenziale di cambiamento da favorire e stimolare per ottenere risultati che possono diventare straordinari in forza della loro intenzionalità realizzativa ma anche della sorpresa che racchiudono in sé. 

La bellezza del progetto e del caso è seducente, perché implica la promessa del benessere: essa è connessa con la novità, la curiosità, l’incompiutezza, l’euforia e con la tenacia.  

L’eccezionalità della femminilizzazione è creata dalla sua rilevanza emotiva, che diventa nota, colore, sapore, di uno specifico atto, esperienza consumo. 

Allora costruire narrazioni che attraggano, propongano, inventino, comunichino, spingano dolcemente identificazioni emotive per le occasioni di vita di lavoro, proposte come orme nel vento e fili conduttori, può diventare un nuovo e avvincente modo di costruire il futuro. 

Sono donne di una città ma donne così ci sono ovunque.

Dobbiamo incontrarle ed essere uomini disposti a imparare.