Le colpe degli eletti e quelle degli elettori

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1.

Da tempo, come potranno testimoniare i miei pazienti e fedeli sette lettori, ho smesso di “prendermela” con gli eletti, che hanno una sola colpa: quella di presentarsi alle elezioni. Per il resto sono gli elettori che “selezionano” loro ed i partiti che li esprimono. È pur vero che, probabilmente anche per le prossime elezioni, ci sono le liste bloccate e quindi molti nomi li selezionano le segreterie dei partiti, ma il voto si esprime anche in relazione alla “qualità” dei nomi che i leader decidono di far eleggere. Mi spiego: il cosiddetto “porcellum” affidava quasi esclusivamente alle segreterie nazionali la “nomina” di deputati e senatori. Ebbene il fu Cavaliere “selezionò” molte “suffragette”, si fa per dire, ma Bersani non fu da meno: a prescindere dalle primarie, si riservò personalmente l’indicazione di nomi, la cui “qualità” è sotto gli occhi di tutti. Fu premiata, spesso, la fedeltà a scapito di bravura e capacità. Entrambi, Bersani e Berlusconi, avrebbero potuto fare del Parlamento l’Accademia dei Lincei, invece… Così mi viene da ripetere che, se “Porcellum” fu, certamente ci furono dei “porci” ad applicarlo. Tutto questo per dire che, solo per esemplificare, con Virginia Raggi, Sindaco di Roma, la sua scelta sarebbe stata quella di rinunciare a concorrere ad ospitare le Olimpiadi: il Movimento 5 Stelle aveva posto questa rinuncia in cima al suo programma elettorale. E gli elettori, premiando quel programma, hanno, loro, rinunciato per la Città di Roma, e per l’Italia, ad ospitare le Olimpiadi del 2024. E quindi per quella rinuncia, a cominciare dal Presidente del CONI Malagò, non possiamo rimproverare il Sindaco, bensì gli elettori romani che anche per quella rinuncia hanno votato. Così si dica per la città di Napoli: la passata consiliatura era stata sufficiente a misurare le qualità amministrative del Sindaco. Se l’elettorato lo ha premiato, non credo si possa lamentare ora. E se i lavori di Via Marina non finiscono mai, se l’ANM è sull’orlo del fallimento, o se le vie della città sono piene di buche, o se la raccolta differenziata langue, non credo che gli elettori napoletani si possano lamentare. Le scelte le hanno fatte loro a…ragion veduta. Così, salendo di livello, la stessa cosa si dica di Donald Trump. Obbiettivamente, sta realizzando il programma sul quale era stato eletto: dalla cancellazione della riforma sanitaria, fiore all’occhiello della Presidenza Obama, al ritorno al carbone, quale fonte di energia. E se il tasso di anidride carbonica salirà, in America e nel mondo, è quello che gli elettori Americani hanno voluto. La stessa cosa si dica per la decisione di non porre alcun freno alla corsa di tanti Americani ad armarsi – ad ogni strage cresce il numero degli Americani che comprano armi. Così come per la progettata costruzione di un muro che, alla frontiera, divida gli Stati Uniti dal Messico. Tutte cose comprese nel programma di Trump che la maggioranza degli Americani ha condiviso. Né sono meno responsabili, almeno dalle nostre parti, quelli che non vanno a votare. Con la ragione, davvero opinabile, di non sentirsi rappresentati da nessuno delle forze in campo. Non si tratta di “turarsi il naso”, quanto di concorrere a salvaguardare valori quali la democrazia, la libertà, la solidarietà, il sogno dell’Europa Unita, la pace: e ci sarà qualche forza politica, di quelle in campo, che questi valori, o una parte di essi, dica di sostenere. Il dovere di ogni cittadino-elettore è quello di mettere alla prova quei partiti e quei leader. Non restarsene a casa per non “sporcarsi” le mani: in quel modo si diventa complice della vittoria dei populisti o degli estremisti. E delle scelte di governo che essi faranno in caso di vittoria. E nessuno potrà lamentarsi, certamente non quelli che avranno deciso di astenersi.

2.

Sabato 11 ottobre con la Associazione Terra realizziamo, con la opportuna condivisione della Fondazione Walton e della sua Presidente, il sogno di celebrare anche qui il 150smo della nascita di quel grandissimo Direttore d’orchestra, Arturo Toscanini. Orgoglio dell’Italia, tenne alto nel mondo il nome del nostro Paese non solo con la sua arte straordinaria ma anche con la sua sicura fede democratica. Schiaffeggiato a Bologna dalle camice nere di Benito Mussolini, perché si era rifiutato di eseguire “Giovinezza”, preferì l’esilio in America al disonore della sottomissione alla dittatura fascista. Relatori di prestigio quali Francesco Canessa, Paola Severini Melograni, segretario generale del Comitato Internazionale Viva Toscanini, Lina Tufano ne tratteggeranno la figura e diranno del suo mito in America e nel Mondo. Questa celebrazione sarà anche la occasione per ricordare un evento singolare: nell’estate del 1953 Arturo Toscanini soggiornò sull’Isola d’Ischia, precisamente all’Hotel Suisse di Casamicciola. Si curò nelle acque termali nel bacino La Rita-La Sentinella. Il nostro grande fotografo storico, Gaetano Di Scala, fotografò quel soggiorno e quelle immagini fecero il giro del Mondo. La rivista L’Europeo, allora molto in voga, dedicò a quella vacanza una intera pagina. In questo tempo di difficoltà per la nostra terra e per il suo turismo ritengo che far sapere nel Mondo, e soprattutto in America, dove il mito di Toscanini è ancora vivissimo, che il grande Maestro aveva fiducia nella efficacia delle nostre acque termali sarebbe uno spot di grande impatto. Chi ci deve pensare, ci pensi.

Franco Iacono