Le Basiliche paleocristiane di Cimitile: da necropoli romana a tempio della cristianità

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A nord di Napoli, non lontano dalla più nota città di Nola, si trova Cimitile, tipico centro dell’hinterland napoletano che ospita, tra vie anonime, negozi e vicoli, un’area di 9000 mq con ben sette edifici di culto, di età paleocristiana e medioevale, dedicati ai santi Felice, Calionio, Stefano, Tommaso e Giovanni, ai Ss. Martiri e alla Madonna degli Angeli, arricchiti da preziosi mosaici, decorazioni e affreschi.
Il Complesso basilicale di Cimitile rappresenta un importantissimo esempio di arte paleocristiana in Europa, con pochi eguali nel suo genere, luogo di culto e ricovero di pellegrini. Nella seconda metà del I sec. a.C. il territorio dove oggi sorge Cimitile visse un notevole sviluppo economico grazie anche alle grandiose opere civili, militari e di assetto territoriale intraprese dall’imperatore romano Ottaviano Augusto. Per questa ragione, vicino alle mura della città, venne realizzata una necropoli romana, il coemeterium nolanum (II – III sec a.C.), da cui il nome Cimitile. 
In seguito, con l’edificazione della tomba di san Felice, alla fine del III secolo, all’interno della necropoli -nel frattempo, divenuta già durante le persecuzioni, luogo di incontro clandestino e di preghiera dei cristiani – il luogo divenne definitivamente santuario. 
 
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La tradizione narra che quando iniziarono le persecuzioni, Felice, prete di origini orientali, si occupò di amministrare la chiesa locale in luogo dell’anziano vescovo rifugiatosi tra le montagne. Alla morte del vescovo, Felice non volle ereditarne la carica, preferendo, negli ultimi anni della sua vita, dedicarsi alla vita ascetica in povertà. Quando anche Felice morì, le sue spoglie vennero deposte nel sepolcro di Cimitile, e attorno ad esse, nacque la prima basilica, e il coemiterium si trasformò in un importante luogo di culto in grado di attrarre molti pellegrini anche per via della fama di santità creatasi intorno allo stesso Felice.
La notorietà del santuario crebbe, fino a raggiungere l’apoteosi grazie al senatore romano Meropio Ponzio Anicio Paolino, divenuto in seguito San Paolino, che vi si stabilì con sua moglie Terasia e lo rese uno dei principali centri della cristianità: fece restaurare ed ampliare gli edifici esistenti oltre a creare alloggi per i pellegrini, fino a farne una vera e propria cittadella sacra. In seguito il complesso si ampliò: tra il VI e il VII secolo venne costruita una nuova basilica dedicata a San Tommaso mentre nell’VIII, per via del crollo della basilica nova, avvenuto a seguito di un’alluvione, venne eretta, sulle parti dell’edificio superstiti, la basilica di S. Giovanni. Secondo la tradizione popolare S. Paolino eresse nei pressi della tomba del Santo Felice il primo campanile della cristianità.
Nel corso del Medioevo intorno al complesso, che ha subito nei secoli varie trasformazioni, restauri e rimaneggiamenti, si sviluppò il centro abitato di Cimitile. Tuttavia l’ascetismo del primo cristianesimo andò progressivamente scemando e il luogo finì per cadere in uno stato di progressivo abbandono fino alla fine del XIX secolo, quando nacque l’idea del recupero. Furono così effettuati importanti restauri nel corso dei quali però furono demoliti molti elementi architettonici e decorazioni che si erano  sovrapposti nei secoli.
 
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Ciò che oggi è possibile ammirare a Cimitile, sia pure non adeguatamente valorizzato, è davvero sorprendente. Un viaggio nel tempo che accompagna il visitatore attento attraverso continue scoperte. Commistione di sacro e profano, anello di congiunzione tra tardo impero e medioevo, paganesimo e cristianesimo. Sono ben visibili i resti della necropoli romana, parti di templi e colonne e al contempo gli affreschi, i resti dei mosaici che rappresentano un esempio classico di arte bizantino- paleocristiano. La chiese sono come incastrate le une nelle altre: passaggi e cunicoli oscuri rivelano le varie stratificazioni avvenute, la necropoli romana, la parte cristiana, sepolture scoperchiate, scheletri che emergono, molto ben visibili dalla terra conferiscono al tutto fascino e mistero in grado di catturare l’attenzione di qualunque visitatore.