Lavoro, indagine Aidp: Cervelli in fuga dal Sud, emigrare fa bene alla carriera

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I giovani del Sud Italia che decidono di fare un’esperienza lavorativa nel Nord Italia o all’estero sono sempre di più. Il 91,5% dei direttori del personale delle aziende del Sud che hanno aderito alla ricerca Aidp (Associazione italiana dei direttori del personale) ha dichiarato di avere incrociato molte volte giovani che hanno lasciato la propria terra verso il Settentrione e l’estero. Questi in sintesi i dati della ricerca Aidp presentati in occasione del 47° congresso nazionale della più grande associazione dei direttori del personale italiana che si svolge a Napoli oggi e domani. Il tema portante del congresso è ‘Il Futuro Oggi’. Circa il 77% dei direttori del personale, tuttavia, consiglia ai giovani, soprattutto neolaureati, di fare un’esperienza all’estero perché questo percorso aumenta notevolmente le loro competenze sia professionali sia ‘umane’ (le cosiddette soft skills), e li rende molto più attrattivi per le aziende italiane. Un dato di grande interesse riguarda il livello di studi dei giovani che decidono di andare oltre confine, ebbene nel quasi l’80% dei casi si tratta di neolaureati. Oltre il 21% dei giovani cervelli che sono andati a lavorare lontani dalla propria terra, inoltre, è rientrato. Una percentuale ancora non elevatissima ma significativa di talenti che rientrano e che fanno fare una riflessione sul fenomeno della nuova emigrazione che in realtà coincide sempre di più con il moderno concetto di mobilità. I confini del lavoro sono sempre più labili e le opportunità di lavoro sono sempre meno vincolate al proprio territorio.