Dal punto di vista della distribuzione territoriale, il 61 per cento degli infortuni sul lavoro si concentra al Nord, il 20 per cento al Centro e il 19 per cento nel Meridione. Il calo registrato rispetto al 2022 ha interessato tutte le aree del Paese, a partire dal Sud (-20,5 per cento), seguito da Nord-Ovest (-19,6 per cento), Isole (-18,7 per cento) , Centro (-15,9 per cento) e Nord-Est (-9,9 per cento). E’ quanto emerge dalla Relazione annuale dell’Inail presentata questa mattina alla Camera dei Deputati dal presidente Fabrizio D’Ascenzo. Tutte le Regioni hanno visto contrarsi il fenomeno infortunistico, con i decrementi piu’ significativi in Campania (-35,3 per cento), Liguria (-31,4 per cento) e Molise (-26,5 per cento). Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Toscana raccolgono oltre la meta’ delle denunce. Nei casi mortali, l’incidenza del Nord scende al 48 per cento, mentre aumenta, rispetto ai casi in complesso, il peso del Mezzogiorno (33 per cento), con il Centro che conferma la stessa quota (un caso su cinque) sia per il totale degli infortuni che per quelli mortali. La rilasciata del 9,5 per cento delle morti sul lavoro rispetto al 2022 e’ la sintesi dei cali registrati al Centro (-18,7 per cento), Nord-Ovest (-13,6 per cento), Nord-Est (- 11,3 per cento) e Isole (-9,3 per cento) e dell’aumento rilevato al Sud (+6,3 per cento). (Rin) 14-OTT-24 11:50