Lavoro, giovani in fuga dal Sud: la Lombardia resta la “Terra promessa”

60

Sono 1,3 milioni gli italiani che nel 2014 hanno trasferito la propria residenza all’interno dei confini nazionali (-3,6% rispetto al 2013). L’età media è di 34,8 anni per gli uomini e 36 per le donne, e il 75% dei trasferimenti avviene in età lavorativa (18-64 anni). E’ quanto emerge da un’elaborazioni dell’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Istat. Tra chi ‘migra’ nella Penisola, gli spostamenti sono principalmente a breve e medio raggio: il 60,3% si muove nella stessa provincia, il 15,3% in un’altra provincia della stessa regione. Mentre gli spostamenti interregionali rappresentano il 24,3% della migrazione interna diretta principalmente verso la ‘macroregione’ Lombardia – Piemonte – Emilia Romagna. Guardando al numero dei trasferimenti di residenza tra comuni italiani per regione, la Lombardia resta il ‘sogno americano’ dei migranti di mezza Italia: scelta come prima regione di destinazione per chi parte da Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Lazio, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana e Veneto. Al secondo posto il Lazio e poi Piemonte ed Emilia Romagna. Le regioni in cui il saldo migratorio, vale a dire la differenza tra iscrizioni e cancellazioni per cambi di residenza in Italia, è più alto sono Trentino Alto Adige (2,5 trasferimenti ogni mille abitanti) Emilia-Romagna (1,7) e Lombardia (1,3). Si parte di più da Basilicata (-2,9), Calabria (-2,8) e Campania (-2,6).
Considerando il saldo migratorio, vale a dire la differenza in valori assoluti tra iscrizioni e cancellazioni dovute a trasferimenti di residenza tra diversi Comuni, in rapporto alla popolazione residente sono Bologna, Como e Trieste le province più attrattive per gli italiani che cambiano vita. A Bologna si registrano 3,7 trasferimenti ogni mille abitanti, a Como a 2,9 e a Trieste 2,7, mentre i valori a Milano e Roma scendono rispettivamente a 2,1 e 1,9 spostamenti di residenza ogni mille abitanti. Meno attrattive le province del Sud: si registrano perdite soprattutto nelle province di Vibo Valentia (-4,2 trasferimenti ogni mille abitanti), Caltanissetta (-3,9), Enna (-3,8) e Reggio Calabria (-3,8). Guardando al valore assoluto del saldo migratorio interno per provincia, Roma e Milano sono in testa alla classifica rispettivamente con 8.055 e 6.755 trasferimenti di residenza da fuori provincia. Verso il capoluogo lombardo arrivano anche da fuori regione, circa uno su 10 di chi si trasferisce da Barletta va a Milano, percentuale elevate anche da Novara (l’8,3% sul totale dei trasferimenti dei novaresi),Caltanissetta (7,2%), Reggio di Calabria (6,8%) e Crotone (6,7%). Da chi arriva fuori dal Lazio, Roma è preferita da L’Aquila (il 17,8% degli aquilani che si spostano in Italia è diretto verso la capitale), Isernia (11,4%), Terni (10,8%), Potenza, (8,4%) e Matera (8,1%).