Lavoro, allarme di Anmil: 3 morti al giorno e oltre 2.000 feriti

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“Purtroppo continuiamo a contare tre morti al giorno sul lavoro e oltre 2.000 infortuni, come nel 2008”, anno in cui è stato emanato il Testo Unico sulla sicurezza dei lavoratori. E’ il grido d’allarme del presidente dell’Anmil, Zoello Forni, intervenuto in occasione della Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro. “L’incidente di Brandizzo ha riacceso l’attenzione sui media e dell’opinione pubblica sulle morti sul lavoro, di cui spesso si parla solo nelle occasioni più eclatanti. Sotto i nostri occhi si consuma invece quotidianamente una strage silenziosa”.

Purtroppo, ha sottolineato Forni, “il bilancio infortunistico non ha fatto registrare miglioramenti apprezzabili: i dati su infortuni e malattie professionali si mantengono pressoché costanti e ben lontani dall’abbattimento auspicato con la nuova normativa”. “Nonostante l’attenzione politica e mediatica, lo studio, i progressi normativi e scientifici, c’é ancora una vasta zona d’ombra dentro la quale continuano a prevalere disinformazione, noncuranza, abitudini e fretta, violazione delle regole che il nostro ordinamento ha fissato a tutela dei lavoratori”, ha proseguito Forni. “E’ necessaria quindi una revisione generale del Testo Unico infortuni, disegnato su una società ormai profondamente cambiata”, ha reclamato il presidente dell’Anmil, associazione che conta circa 250.000 iscritti e rappresenta una categoria composta da quasi 650.000 titolari di rendita Inail tra infortunati sul lavoro, tecnopatici, vedove e orfani di caduti sul lavoro.