Lavoro, 935 morti bianche nei primi 11 mesi del 2016: Napoli seconda dopo Roma per numero di vittime

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Le morti bianche in Italia non accennano a fermarsi. Come rilevato dall’ultima analisi condotta dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering sulla base di dati Inail, sono infatti 686 gli infortuni mortali avvenuti in occasione di lavoro e 249 quelli accaduti in itinere da gennaio a novembre 2016. Risulta tuttavia confortante il dato che attesta il decremento della mortalita’ in occasione di lavoro del 14,3% (114 casi) rispetto allo stesso periodo del 2015. L’Emilia Romagna risulta essere nuovamente la regione con il maggior numero di casi di morte sul lavoro (84 vittime), seguita dal Veneto (80 vittime) e dalla Lombardia (73 casi). La Valle d’Aosta continua invece ad essere l’unica regione con nessun caso rilevato. Il Sud Italia e’ la macro area piu’ colpita per indice di incidenza sugli occupati. Si sono potute contare 148 vittime con un indice di incidenza pari a 43,1, seguito anche questo mese dal Nord Est con 112 casi (indice incidenza pari a 36,6). La classifica provinciale per casi totali di infortuni mortali sul lavoro e’ guidata da Roma con un totale di 32 vittime registrate, seguita da Vicenza e Napoli con 22 casi ciascuno. Dando rilevanza al settore economico, si puo’ constatare che nelle costruzioni si conta il maggior numero di morti (103 casi pari al 15%), seguito dalle attivita’ manifatturiere con 93 decessi (pari al 13,6% del totale) e dal settore del trasporto e magazzinaggio (83 casi pari al 12,1%). Tra i decessi sul lavoro, 107 casi (pari al 15,6%) hanno coinvolto lavoratori stranieri, mentre 44 casi pari al 6,4% hanno interessato donne. La fascia d’eta’ che continua a guidare la drammatica classifica con 231 casi e 33,7 punti percentuali e’ quella compresa tra i 45 e i 54 anni, tuttavia l’incidenza piu’ elevata della mortalita’ rispetto alla popolazione lavorativa, coinvolge ancora gli ultra 65enni.