L’Autonomia è legge: la Lega esulta, le opposizioni insorgono

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Il primo si’ del Senato al premierato. E 14 ore dopo il via libera definitivo della Camera all’autonomia differenziata. Esulta la Lega per il disco verde al suo “vessillo” mentre insorgono le opposizioni. “Vergogna, una grave forzatura, uno scambio scellerato consumato nel favore delle tenebre”, e’ il refrain dei deputati della minoranza. Il centrosinistra protesta contro la decisione della maggioranza di accelerare l’iter del provvedimento con una seduta fiume (nella capigruppo non si e’ trovato l’accordo sui tempi) per mettersi al riparo – si ragiona in ambienti della maggioranza – da eventuali ‘ingorghi’ parlamentari dovuti ad altri decreti in scadenza. Cosi’, dopo la maratona notturna, arriva il voto dell’assemblea di Montecitorio poco prima delle otto di questa mattina. Una non-stop dal tramonto all’alba che ha visto un’Aula affollata la scorsa notte e semideserta all’ora della colazione. Cosi’ come la buvette presa d’assalto dai parlamentari nelle brevi pause notturne della seduta.
Lo sprint dell’autonomia arriva gia’ dal pomeriggio scorso, fin dall’apertura dei lavori di Montecitorio con la richiesta di inversione dell’ordine dei lavori avanzata dalla Lega per discutere subito il disegno di legge. La sospensione di un paio d’ore per permettere ai parlamentari delle opposizioni di aderire alla manifestazione in piazza Santi Apostoli contro le riforme, non rallenta certo il cammino dell’autonomia. Infatti ripresi i lavori arriva lo ‘scatto’ del centrodestra: poco prima delle 23 su richiesta di Tommaso Foti (FdI) viene convocata la riunione dei capigruppo. Ed e’ scontro tra le parti. L’Aula vota per la seduta fiume con la maggioranza determinata a non cedere neanche un minuto ai ‘rivali’: si continua ad oltranza fino al voto finale. “Spaccano l’Italia col favore delle tenebre”, Giuseppe Conte riassume cosi’ le critiche delle opposizioni. Il ‘monologo’ dei partiti di minoranza (durante il voto degli emendamenti e degli odg) si interrompe solo con le dichiarazioni di voto. “Ci avete tenuto qui per uno scalpo, un cinico baratto. Cambiate il vostro nome di in ‘brandelli d’italia’ o ‘fratelli di mezza Italia’ visto che la state spaccando, vergogna”, attacca Elly Schlein. “Vi abbiamo preso con le mani nella marmellata. Altro che ‘maschera e volto’, voi siete solo maschera, il volto l’avete perso da tempo. Uno, nessuno e centomila… Buona fortuna, camposanto”, la replica di Tommaso Foti capogruppo dei deputati di Fratelli d’Italia. Intanto, incassato il via libera della Camera, Roberto Calderoli, ‘padre’ del ddl mostra sorridente in Transatlantico il testo del provvedimento. “Mi tremano le gambe per l’emozione”, scrive sui social. Presente in Aula, tra i banchi del partito, prima del voto finale, anche il vice segretario leghista, Giancarlo Giorgetti. Foto di gruppo con bandiere regionali per i deputati leghisti che hanno cosi’ festeggiato il via libera definitivo al testo. I parlamentari hanno posato con Roberto Calderoli nel cortile di Montecitorio mostrando le bandiere di Veneto, Lombardia, Piemonte, Romagna e Calabria. Esulta anche il leader della Lega, Matteo Salvini: “una giornata storica. Una vittoria di tutti gli italiani: grazie a tutti”. La seduta si conclude con i deputati M5s che cantano l’inno nazionale, sventolando i tricolori che molti tenevano al collo. E rimane qualche parlamentare appisolato sui divanetti del Transatlantico.