L’atomica di Nagasaki e la Vergine Maria venuta dall’Italia

Era il nove di Agosto del 1945  quando un altro ordigno atomico  fu sganciato sul suolo Giapponese e più precisamente a Nagasaki città che fu fonte di ispirazione di Puccini per la sua  “Madama Butterfly”.
Fat Man così fu chiamata la bomba che in un primo momento era diretta in un altra citta’ del Giappone  “Kokura” ma che per cattive condizioni metereologiche fu dirottata su Nagasaki.
Fu il destino  del fumo  rilasciato dal vapore di un altro bombardamento avvenuto il giorno prima in un altra cittadina del suolo nipponico “Yahata”  a salvare appunto la cittadina di  “Kokura” che diventò invisibile ai bombardieri statunitensi  che decisero di cambiare rotta dirigendosi su Nagasaki.
Numerose sono le testimonianze varie di Hibakusha  (sopravvissuti)   ancora il destino fu  a decidere la storia…Si i un’altra  storia da raccontare è sicuramente quella della Vergine Maria e del suo busto sopravvissuto ai Bombardamenti.
La bomba che ha distrutto Nagasaki è stata sganciata alle 11:01 del mattino. Quel giorno i cattolici  recitavano  la novena della Solennità dell’Assunzione di Maria.

“Tutti nella cattedrale morirono, inceneriti da temperature superiori ai 7.000 gradi. Più di 35.000 persone sono morte in città in poche ore; altre migliaia morirono nei mesi a seguire”.
La cattedrale fu lasciata distrutta ma tra le rovine fu ritrovato il busto della Beata Vergine Maria con  il volto   molto danneggiato
Ora l’ immagine è conosciuta anche come la Vergine di Urakami, ed è collocata nella nuova cattedrale della città nuova, costruita nel 1959 sulle rovine della prima.
È diventato un simbolo di pace e di lotta contro l’uso delle armi nucleari nel mondo

Questo busto fu donato dall’Italia nel 1914 ancora una ulteriore testimonianza dell’amicizia che  lega  l’Italia con il Giappone.