L’Asia piange? Gli Usa guardano al futuro. Macy’s e l’American dream: si riparte

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Se dalla piattaforma asiatica ci sono segnali economici negativi, dall’America arrivano le strategie per il nuovo Bubbles time (a buon intenditore poche parole). Macy’s, lo storico department store stelle e strisce, ha annunziato, sì, la chiusura di 125 negozi. Le sue operazioni digitali si sposteranno da San Francisco a New York con un taglio di 2.000 posti di lavoro ma in contropartita per il nuovo Sogno Americano meglio conosciuto come American Dream il department annuncia nuove strategie di espansione per l’ennesimo bubbles time americano.
Il piano di Macy’s di chiudere 125 negozi nei prossimi tre anni fa parte di una nuova strategia intesa a stabilizzare la società. Sta crescendo il suo concetto off-price, Macy’s Backstage, e saranno aperti altri 50 negozi nel backstage in punti vendita e sette negozi indipendenti nel backstage. Si sta anche testando un nuovo formato di negozio, Market by Macy’s.
Il nuovo formato sarà più piccolo del negozio Macy medio e si troverà nei centri lifestyle fuori centro commerciale. Conterrà articoli curati di Macy’s, prodotti locali, cibi e bevande locali e un “robusto calendario di eventi della comunità”. Il primo mercato di Macy’s aprirà a Dallas giovedì prossimo.
La società ha inoltre annunciato le seguenti modifiche al personale:
John Harper, ex direttore dei negozi, ha assunto il ruolo di direttore delle operazioni con una responsabilità estesa per i negozi, la tecnologia, la catena di fornitura e l’esperienza del marchio.
Marc Mastronardi, che è stato di recente vicepresidente senior delle operazioni del punto vendita e dell’esperienza del cliente, è diventato capo del punto vendita, riferendo ad Harper.
Quelle 125 chiusure saranno in “centri commerciali di livello inferiore” e includeranno 30 negozi che sono attualmente chiusi, ha detto la società.
Il numero 125 è una percentuale significativa della flotta dell’azienda, che ora conta 867 negozi, inclusi 163 negozi Blue Mercury. Il taglio dei 2.000 posti di lavoro e la riduzione di circa il 9% del numero di responsabili aziendali e di supporto comporterà un consolidamento della sua sede centrale, che ora sarà situata esclusivamente a New York City. “Questa sarà una settimana difficile per il nostro team mentre salutiamo grandi colleghi e buoni amici”, ha dichiarato Jeff Gennette, presidente e amministratore delegato. “I cambiamenti che stiamo apportando sono profondi e incidono su ogni area aziendale, ma sono necessari per poter cambiare pagina ed affrontare un nuovo boom del mercato americano”.