L’aridità e la generosità

100

di Ugo Righi

Sto guardando queste due finestre, sono la presentazione di due case dove vivono due persone diverse.
Sono solo due finestre ma esprimono tanto.
Nella prima il davanzale mostra una sterpaglia nata spontaneamente o diventata così perché il fiore che era non fu mai curato e fatto morire per assenza di acqua e di amore.
L’altra è una pianta con dei fiori colorati che esprimono vita, cura e, appunto, amore e creazione di bellezza.
La bellezza è la manifestazione esterna di una ricchezza interiore, occorre essere belli per generarla per conservarla per condividerla e anche insegnarla.
La bellezza è una qualità capace di appagare l’animo attraverso i sensi, divenendo oggetto di meritata e degna contemplazione ma anche di più.
Ora osservo la persona bella che sistema il anche il suo giardino.
La seguo come una metafora vivente dell’equilibrio vitale dei sistemi complessi e rifletto osservandola.
Guarda in basso e va verso la terra con un movimento umile e di rispetto, quasi religioso, e poi compie molti gesti precisi, concentrati, esperti, sicuri, forti e delicati insieme.
Sono i gesti della cura e della coltivazione, ogni gesto ha una sua precisione ed è coordinato con altri che insieme formano une processo articolato e sofisticato nella sua semplicità.
Il suo giardino comprende fiori e ortaggi, tutti vivono insieme in uno spazio comune e nello stesso tempo diviso.
C’è cura e dedizione in lei, una specie di dialogo con qualcosa di invisibile.
Coltiva, avendo in mente un risultato e sa aspettare ma in modo attivo, che include la manutenzione dell’attesa e quello che ottiene è bellezza.
La sua rappresentazione anticipa la mia percezione e penso che lei stia disegnando involontariamente un ideale di vita proprio attraverso la creazione e il mantenimento della bellezza.
Ecco: proprio la “bellezza” dovrebbe essere uno degli ideali che ci dovrebbero guidare.
Potrebbe essere questo il grande valore che chi ha il potere dovrebbe considerare: fare e proteggere solo cose belle!
Si dovrebbe far cogliere la straordinarietà e la rarità e questo viene continuamente oltraggiato.
Come affermava Bauman “Nella nostra società della modernità liquida la bellezza è andata incontro al medesimo destino subito da tutti-gli-altri ideali che in passato hanno alimentato l’irrequietezza e lo spirito di ribellione.
La ricerca di armonia totale e di durata eterna è stata riscritta, puramente e semplicemente, nei termini di un impegno frutto di cattivi consigli.
I valori sono tali fin tanto che si prestano al consumo istantaneo e sul posto.
I valori sono attributi di esperienze momentanee. Così è la bellezza.”
Dovremmo lottare contro questo a cominciare dal fatto che se qualcuno, proprio non riesce a essere bello, che almeno ci risparmi l’ostentazione della sua bruttezza.