di Bianca Desideri
L’architetto Ennio Passerelli, 100 anni compiuti da poco, ha progettato l’edificio della Casa dello Scugnizzo, fondata da Mario Borrelli nel dopoguerra per accogliere i ragazzi in difficoltà, poi divenuta Fondazione, realtà che opera tuttora a Materdei. Lo abbiamo incontrato per parlare del suo rapporto con Mario Borrelli, sociologo e educatore, figura di spicco nel panorama internazionale fino alla sua scomparsa nel 2007 e della collaborazione professionale per la realizzazione dell’edificio di Materdei.
Architetto Passerelli come ha conosciuto Mario Borrelli?
Abitavo a via Salvator Rosa 91 all’ultimo piano e la mattina scendevo a prendere il caffè al bar sottostante la mia abitazione, il bar Scaturchio. Tra una tazza di caffè e l’altra conobbi padre Borrelli che era vestito da borghese e non portava l’abito talare.
Com’è nata l’idea dell’edificio della Casa dello Scugnizzo?
Quando ci incontrammo parlammo a lungo e Borrelli espresse il problema relativo ai ragazzi che vivevano per la strada e quella che era la sua idea di tentare di realizzare un progetto per quei ragazzi disadattati. Io offrii la mia collaborazione per questo meritorio progetto. Iniziai a proporre un tipo di casa che poteva ospitare questi ragazzi, ad un certo punto si dilatò la questione e io andai anche in Inghilterra per vedere come venivano trattati in quel Paese i ragazzi disadattati e quindi mi accinsi a progettare la Casa dello Scugnizzo, progetto che è stato poi approvato anche dal Comune di Napoli e che fu appunto realizzato in piazzetta Materdei dove tuttora si trova l’edificio.
Cosa ha significato per lei la realizzazione del progetto della Casa dello Scugnizzo a Materdei?
E’ stato per me rilevante progettare l’edificio della Casa dello Scugnizzo a Materdei, un’opera meritoria che ha dato ospitalità, istruzione e futuro a tanti giovani, grazie all’azione di Mario Borrelli che ha voluto questa istituzione per raccogliere nel dopoguerra i ragazzi in difficoltà. Istituzione che continua la sua attività ora come Fondazione. Questa intervista ha rinnovato in me ricordi e momenti che portavo nella coscienza da molto tempo. E’ stato molto importante per me ricordare quegli eventi e gli incontri con padre Borrelli in quei tempi quando la mente era più giovane e la volontà di operare nell’interesse della società era molto più forte di quello che avrei potuto fare in questo momento. Sa i miei 100 anni mi pesano sulla schiena.
Architetto ci anticipa qualcosa sulla mostra alla cui realizzazione sta collaborando con il Centro Studi & Ricerche “Mario Borrelli” della Fondazione?
Ritengo l’iniziativa molto utile sia per gli esperti sia per chi conosce poco o nulla la Casa dello Scugnizzo. Poter vedere progetti, documentazione, fotografie e plastici che testimoniano le fasi della realizzazione dell’edificio di Materdei è sicuramente importante per far comprendere l’importanza del progetto di Borrelli. Sono molto contento che la Fondazione abbia deciso di allestire questa mostra alla cui realizzazione ho contribuito volentieri mettendo a disposizione documentazione, piante e progetti.