Può essere che l’aggregazione come moltiplicatore di persone, popoli, razze, prodotti, strutture e quindi confusione, tanta, sia un indice di successo? Perché questo è il Salone del Gusto di Torino, non si sa da che parte cominciare ma quando si Può essere che l’aggregazione come moltiplicatore di persone, popoli, razze, prodotti, strutture e quindi confusione, tanta, sia un indice di successo? Perché questo è il Salone del Gusto di Torino, non si sa da che parte cominciare ma quando si finisce ti resta precisamente l’idea di quello che hai vissuto: la verità del cibo e dei suoi protagonisti. Il salone, che da una settimana ha fatto di Torino la capitale europea del Food, compie dieci anni e lo fa alla grande. Nel 1996 Slow Food organizzava la prima manifestazione interamente dedicata al cibo e alle piccole produzioni alimentari di qualità. Nel 2004, l’incontro tra contadini, allevatori, pescatori delle Comunità del cibo, metteva in rete il sapere e la perseveranza di chi, ogni giorno, lavora per mantenere la propria identità e sovranità alimentare. A tracciare l’orizzonte dell’edizione 2014 sono l’Arca del Gusto e l’agricoltura familiare. L’Arca, lanciata proprio al Salone 1996 per catalogare i prodotti a rischio, è il progetto di Slow Food più rappresentativo per la tutela della biodiversità. L’agricoltura familiare sale sul palcoscenico nell’anno in cui la Fao la celebra in tutto il mondo. Questi temi incrociano il lavoro di Slow Food e di Terra Madre e ogni giorno vengono declinati in tutta un’altra serie di argomenti come lotta alla fame, malnutrizione e cattiva alimentazione – facce della stessa medaglia – l’educazione alimentare, il rapporto tra cibo e ambiente e il rispetto dei territori e delle tradizioni. Staffetta con l’Expo Salone del Gusto e Terra Madre si celebra a soli sei mesi dall’apertura di Expo 2015, il cui tema è Nutrire il Pianeta, energia per la vita. La staffetta tra i contenuti dei due eventi inizia già dalla stesura del Dossier di candidatura della città di Milano, fortemente ispirato alle prime due edizioni di Terra Madre. A Torino proponiamo molte riflessioni che speriamo si svilupperanno durante l’Expo, dove sarà proprio la tutela della biodiversità a caratterizzare la presenza di Slow Food. Tematiche queste, che continueranno a essere fondamentali per l’associazione della chiocciola anche dopo Expo, partendo già dall’edizione 2016 del Salone del Gusto e Terra Madre. Anima del Salone del Gusto e Terra Madre – dal 2012 riuniti in un unico grande evento interamente aperto al pubblico – è come sempre il Mercato con oltre 1000 espositori, produttori dei Presìdi e delle Comunità del cibo provenienti da più di 100 Paesi. Mentre i tre padiglioni del Lingotto ci accompagnano in un viaggio nella produzione alimentare e nella cultura gastronomica italiana, l’Oval racchiude la diversità del mondo. Qui una grande Arca presenta i 2000 prodotti già segnalati e raccoglie tutti quelli che, grazie anche all’aiuto del pubblico presente a Torino, riusciremo a far salire in futuro. Tra didattica e mercato La grande novità del programma è rappresentata dal padiglione 5 del Lingotto, interamente dedicato alla didattica e all’educazione del gusto. Immancabili gli appuntamenti nell’area Slow Food Educa per tutta la famiglia e le scolaresche e i Laboratori del Gusto, che quest’anno ci accompagnano in un viaggio agli angoli del pianeta. Al debutto Scuola di Cucina, dove seguire la nascita di un piatto proprio come nella cucina di un ristorante; la Fucina Pizza&Pane che coinvolge i maestri panettieri e pizzaioli dei corsi di Alto Apprendistato dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche; l’area Mixology con i migliori bartender del momento per diffondere l’arte e la cultura dei cocktail. Lezioni a tavola Infine tornano gli Appuntamenti a Tavola, per chiudere l’esperienza del Salone con una cena di alta gastronomia in location esclusive a Torino e dintorni. Nuova formula anche per il programma delle Conferenze, che accanto a quelle classiche presenta le lectio magistralis, analisi più profonde di esperti. Ritroviamo i Laboratori della Terra e gli appuntamenti nella Casa della Biodiversità, con i temi cari ai delegati delle Comunità del cibo. Dopo 8 anni di sperimentazione, il Salone ha cambiato volto, riducendo l’impatto sull’ambiente del 65 per cento rispetto al 2006. Primi tra le manifestazioni fieristiche a porsi la questione ambientale, gli organizzatori rilanciano: il prossimo obiettivo? Migliorare gli aspetti sociali e sensoriali con la stessa apertura verso progetti innovativi.